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| Inserito: 10 Apr 2007 10:02 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 5 Data iscrizione: Apr 2007 |
Quanto siamo in grado di distinguere il nostro bene da quello che è il nostro male o comunque dal male esterno che alle volte è presente nelle nostre piccole o grandi difficoltà? Forse poco o forse niente. O forse piuttosto ci sentiamo perennemente a posto.
Tuttavia io stesso sento spesso che in questa casa dove vivo e dove sono cresciuto negli ultimi ventisette anni è ed è stata presente una sorta di male latitante e tentacolare che non ci fa capire ed amare e comprendere ma che divide le nostre persone e ci fa risultare amanti del mondo intero e nemici in casa, in altre parole divisi nel nostro oggi con un domani che ci vede vivere per inerzia pur con delle normali incertezze. Il latitare e la tentacolarità del male stesso è qualcosa di viscido che lavora dentro alle coscienze anche individualmente ed in modo appartato e che alle volte quando la nostra fede è messa alla prova spesso muta accento ed è in grado di nuocere nei rapporti. Io stesso mi sono trovato a dover discutere del mio bene in famiglia per i prossimi indicativi 10-12 anni di vita, su quelle che sono le mie esigenze e necessità anche a livello di fede e di amor proprio, del mio e famigliarmente nostro bene diurno ed occupazionale anche comunicativo. Il Risultato è stato questo: giudizio totale e genitorialmente insindacabile riguardo alla manifestazione del mio "disagio mentale" con giudizio di merito reiterato e fallace intorno a ciò che viene definito delirio negativo...Questo perchè è presente e forte dove sono cresciuto e in chi mi ascolta, mia madre, mia sorella, mio padre e crede alla notorietà delle espressioni in dove vivo fra le mura di casa, il senso e la presenza del male viscido e latitante.. Ecco perchè mi trovo a scrivere qui: perchè in modo vero e sincero si può trovare conforto lì dove c'è o c'è stato il male, e la difficoltà. Nel mondo le difficoltà hanno un volto ed un nome e vi è il suo capostipite che ama giocarvisi standosene un pò qua ed un pò là, un pò in una famiglia, un pò in un ambiente di lavoro, un pò in un luogo pubblico e/o in un centro di potere, un pò mostrando la faccia pulita negli affari sporchi, un pò annunciando e trasmettendo anche nei media e nelle TV serenità per i mali altrui...Per questo si può a ragione parlare di latitanza e di tentacolarità del male e dei mali. |