| Registrati | Recupera password |
| Inserito: 07 Mag 2018 12:02 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Ciao a tutti, ho 58 anni e attualmente non ho una professione, non ho nemmeno un lavoro (sto vivendo coi risparmi che sono sempre meno a forza di prelevare), non ho una famiglia, dal punto di vista umano molti penserebbero ad una vita irrealizzata, un fallimento totale e confesso che a volte il mio io umano mi ci trascina in questi pensieri, però anziché giudicarmi, ho voluto capire cosa la vita mi vuole dire. Per cui ho pensato molto a questa mia situazione attuale e la consapevolezza che ne è derivata è che la vita mi sta togliendo tutti gli appoggi di cui ho usufruito fino ad ora, per poter vedere il mio vero volto, per poter sapere chi sono veramente, chi sono al di là dei miei vari ruoli professionali o semplicemente lavorativi o anche dal ruolo di padre, marito, collega, per poter sapere chi c'è dietro a questa mia personalità. Chi c'è dietro a quelle maschere che spesso mostro in tante situazioni della vita, nella società? Dietro a quelle corazze formatesi per proteggermi dalle mie paure? Come posso conoscermi veramente se non quando sono nudo e vulnerabile? Proprio quel nudo e vulnerabile che mi fa tanto paura e che, proprio per fuggire da quella sensazione ho creato le mie corazze, le mie maschere, i miei vari ruoli di società. Ecco che ad un dato punto della mia vita ho sentito, o meglio la mia anima ha fatto si che dovevo lasciare quegli appoggi che mi sono serviti per un po', ma che ora sento di dover almeno provarci a lasciare. E' vero, non lo nascondo, la paura c'è e tanta anche, ma a quel punto sai anche che indietro non ci puoi tornare, a volte lo vorresti, ma non è più per te, stai lì, non sai che fare, sei come sospeso in aria, ti senti come un clandestino nel mondo, quasi senza un'identità. Ecco lì, chi sono? Mi accetto così come sono? O sento ancora il bisogno di mettere altri vestiti, altre maschere, altre corazze? Riesco a stare lì senza giudicarmi, senza criticarmi, solo accettandomi ed amandomi? Riesco a vivere nel “vuoto” di me stesso, a sentire il vuoto dentro di me senza cercare di soffocarlo, di interpretarlo mentalmente? Se ci riesco allora da lì in poi inizio a creare veramente la mia vita, non a forzare le cose, non a fare quello che penso sia bene dover fare, ma a creare quello che lascio fluire da dentro di me.
Mi sono accorto che ogni mia azione e pensiero, critica e giudizio erano strettamente legati alle mie paure, alle mie preoccupazioni, alle mie ansie, alla protezione di me, ai mie sensi di colpa, ai miei continui giudizi su me stesso e da lì creavo la mia vita, la creavo nella re-azione di tutto questo, come poteva essere una bella e gioiosa vita se la creavo nelle mie paure? Non faccio che crearmi una mia prigione e cercare poi solo di abbellirla, ecco quello che si fa quando la vita la si interpreta così. Adesso, consapevolezza dopo consapevolezza provo a stravolgere totalmente la mia vita, ad uscire da quella prigione, sporca o dorata che sia, sicura o maldestra che sia, quella prigione che era prima la mia vita e che non sapevo nemmeno di esserne dentro e la vita libera che invece, ora, mi aspetta, quella vita libera dell'essere libero. Queste consapevolezze che sento dentro di me ora le devo vivere, sentire nel corpo, nell'anima, esplorarle nel vissuto, farne esperienza per radicarle in me, per essere un tutt'uno con me stesso, anima/corpo/mente che camminano all'unisono, in un certo senso mano nella mano, con fiducia, amore e gioia che solo nell'accettazione totale di te stesso, nella fiducia e amore totale in te stesso, crea quelle energie di amore e gioia che espandi in modo naturale poi all'esterno, perchè esprimi la tua vera essenza, senza costruzioni o falsità; quando finalmente SEI. Certo, non occorre fare esperienze estreme, la consapevolezza viaggia in ogni momento della propria vita, ma io credo che la mia vita volesse sperimentarmi in questo senso e perciò onoro questa fase della mia vita, una fase in cui ci sono ancora le macerie del vecchio evidentemente per poi pulire e svuotare e ricostruire il nuovo me. Ogni fase della propria vita è importante e onorabile e non solo l'arrivo, la realizzazione; se non la si comprende e la si onora, non ti fa fare il passo successivo. Ecco, ho voluto scrivere questo per far capire che la vita non va vista solamente con gli occhi della società, della coscienza di massa, ma soprattutto con gli occhi dell'anima, che va oltre l'idea che abbiamo o che vogliamo di noi stessi. Noi immaginiamo come deve essere la nostra vita e perseguiamo un obiettivo preciso che però è succube delle nostre paure, delle nostre insicurezze e cerchiamo solo protezione, ma il nostro essere è molto più di questo e la propria anima sa tutto questo e ci spinge ad essere noi stessi, ad amarci così come siamo, senza pretendere niente e senza giudicarci, ma più ci irrigidiamo nelle nostre paure e più gli scossoni della vita ci faranno male, essa vuole solo scuoterci, scrollarci dalle nostre paure, dalle nostre false convinzioni. Vi lascio un video preso dal web che sento molto positivo e motivante. Forza! Un abbraccio! https://www.youtube.com/watch?v=JsKSbkbnqDc |
| Inserito: 19 Mag 2018 15:01 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 127 Data iscrizione: Apr 2018 |
Quello che tu stai facendo e ciò che si chiama abbandonare l' ego affidarsi all'universo è ciò che lentamente mi sto accorgendo dovremmo fare tutti noi uomini è il ritorno al proprio io originale liberato da tutte le pastoie create da questa società limitante atta crearci paure per fare in modo che la nostra energia rimanga sempre bassa. Abbiamo paura di perdere il lavoro di perdere la casa di tanto in tanto creano qualche guerra ci parlano di testate nucleari e fine del mondo omicidi soprusi attentati terroristici e chi più ne ha più ne metta. Tutto questo dico tutto questo è solo creato per tenere le nostre energie basse. Ti vengono proposte auto sempre più belle tecnologie all'avanguardia indispensabili secondo loro, tutte cose senza valore che però creano in te in tutti la paura di perderle una volta avute. Prova a immaginare cosa succederebbe se l'energia e di tutti noi fossero alte, se tutti gli gnu avessero il coraggio di girarsi indietro e assalissero quei quattro leoni che li minacciano. Ciò che tu hai avuto il coraggio di fare è stato quello che io leggevo nel romanzo di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston. Io non ho ancora il coraggio di farlo reputo che tu sia un grande Hai tutta la mia stima. Vorrei permettermi di consigliarti di provare a fare un percorso Reiki cosa che io ho fatto è che ha allargato la mia mente e la visione di tutto. |
| Inserito: 20 Mag 2018 08:37 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Ciao Witness, si, dovremmo tenere le nostre energie più alte, comprendere meglio noi stessi. Non ci sono guerre da fare, perchè in realtà i nemici non esistono, quando comprendi che sei tu a creare la tua vita ti togli dal ruolo di vittima che hai creduto di essere.
Mi fa piacere che hai trovato un tuo percorso che ti ha allargato la visione, è questo che dovremmo fare, allargare la propria visione di vita, poi ognuno sceglie il percorso a lui più consono, io personalmente, fin da ragazzino ho sempre creduto nel “conoscere se stessi”, che è la mia filosofia di vita e anche se molti non lo considerano, dentro di noi c'è un universo ed è lì che ci sono tutte le risposte. Non so se hai visto il link in calce al mio post, è un video su youtube e c'è un ragazzo che è nato senza gambe e senza braccia, ma anziché commiserarsi, e ne avrebbe avute tutte le ragioni, ha reagito e non si priva di niente, nuota, fa serf e tante altre cose, gira il mondo come motivatore appunto per motivare le persone a dare valore alla vita. Si è persino sposato con una bellissima ragazza ed hanno un figlio. Le persone lo ammirano e si commuovono per la sua forza interiore. A seconda di come noi diamo valore a noi stessi e alla vita, la vita ci risponde altrettanto. Conoscere se stessi è comprendere la profondità del nostro essere e non si ferma al solo giudizio. Tutti noi purtroppo, invece, ci fermiano al giudizio, un giudizio creato dalla società, dalla coscienza di massa e quando la nostra vita non corrisponde a quei criteri, andiamo in crisi, ma non siamo dei soldatini, siamo umani ed anche divini. La vita ci sprona ad andare oltre le proprie convinzioni. Il nostro io ha paura, vuole sempre protezione e mai uscire dalla propria zona di comfort, ma noi non siamo un io, siamo molto di più e la vita vuole che usciamo. Come il bruco va in crisi nella sua fase di crisalide senza sapere che da lì rinasce come farfalla. Ecco, ripeto il titolo del post:”La vita è molto più di ciò che sembra”, cerchiamo di non avvilirci e di comprendere invece quanto potenziale c'è da scoprire dentro di noi. |
| Inserito: 20 Mag 2018 10:05 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Voglio proseguire in questo mio post per poter dire una cosa che reputo molto importante e che a me personalmente ha illuminato il mio cammino.
Anni fa, leggendo i miei libri preferiti che io considero la mia vera bibbia (Cerchio Firenze '77), mi ricordo che c'era una frase che non riuscivo a capire e nemmeno ad accettare, per cui mi riservavo di riuscire a comprenderla più in là. Diceva:"DAL MONDO IN CUI VI PARLO, NESSUNO PUO' VEDERE CIO' CHE NON CREDE, MAI LA PROVA VIENE PRIMA DELLA CERTEZZA. LA REALTA' E' NELL'INTIMO DELL'ESSERE E SOLO LI' PUO' ESSERE SCOPERTA". Mi dicevo, ma come si fa prima a credere? Poi, ricordo che stavo passando un brutto periodo, ogni cosa sembrava evolversi in negativo, dalle più grandi, alle più piccole. Mi sentivo il fantozzi della situazione, il puntaspilli di Dio, tanto che ad un certo punto, fuori dal capannone dove lavoravo, accertatomi che nessuno fosse nei paraggi, ho gridato un urlo con tutta la forza in gola per sfogarmi; non ne potevo più! Non si può continuare a vivere così, mi dicevo. Perchè ogni cosa mi doveva andare storto? Poi pensavo, che se anche qualcuno mi avesse detto che la situazione sarebbe migliorata, non gli avrei creduto, che se anche fosse venuto un guaritore, non avrebbe fatto effetto su di me, perchè non credevo di meritarmelo, data anche la mancanza di fiducia in me stesso. (L'io, figlio della dualità, cresce sempre nel dualismo premio-punizione, dovute anche a culture passate e creando sensi di colpa, e se pensiamo di averli sepolti con la ragione, ci sbagliamo, sono ancora lì, nel profondo di noi). Ad un certo punto mi venne in mente proprio la frase del libro: "NESSUNO PUO' VEDERE CIO' CHE NON CREDE", e così ho capito, è stata come una folgorazione, un fulmine a ciel sereno. Non potevo vedere la mia vita rosea e felice,semplicemente perchè io non ci credevo. La vita riflette quello che noi crediamo, perchè quel "credo" è la formazione della nostra attuale coscienza. Quella mia attuale coscienza limitata, mi faceva credere di non meritare amore o agio e in quel modo mi auto-punivo inconsciamente e proiettavo la mia vita in quel senso. Quel "credo" è la vera radice di noi stessi. E' quel "quid" della nostra coscienza che si è formata negli anni,diventando la nostra coscienza attuale. Questa coscienza va al di là del nostro "io". Questa nostra coscienza si proietta esternamente, manifestando la nostra vita esteriore, e questa, di riflesso, ci riporta a comprendere la nostra coscienza. E secondo il grado di coscienza che abbiamo, proiettiamo la nostra vita esteriore, ecco perchè noi non possiamo vedere ciò che non crediamo, perchè quello che "crediamo" è la nostra coscienza e quello che vediamo, non è altro che il suo riflesso, la sua manifestazione. Un po' come il proiettore e lo schermo al cinema. La vita esterna proietta solo quello che è dentro di noi, perchè noi siamo i creatori della propria vita. Non si tratta, quindi, di fede cieca, ma di pura consapevolezza. Pochi giorni dopo, questa mia consapevolezza fu confermata leggendo articoli di Gregg Braden dove sviluppò la teoria che le nostre “convinzioni” creano la realtà e di fisica quantistica i cui esperimenti realizzarono che il fotone si comporta da “onda” o “particella” a seconda se c'è un osservatore o no; sono onde, ma con la presenza di un osservatore diventano particelle e queste particelle sono i mattoni della nostra realtà. Questo per dire che noi non siamo vittime della società o di qualcuno, siamo creatori, tutto dipende da noi e come dice la frase sopra citata:”LA REALTA' E' NELL'INTIMO DELL'ESSERE E SOLO LI' PUO' ESSERE SCOPERTA". Ecco perchè “conoscere se stessi” nel profondo è importante! |
| Inserito: 20 Mag 2018 20:09 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 3539 Data iscrizione: Lug 2016 |
Ciao Giulio, ho visto il video di cui hai parlato, è di grande insegnamento.
sto passando un periodo buio, ogni giorno lotto, tutti i consigli sono preziosi. Attualmente mi sto comportando esattamente come ti sei comportato tu quando hai urlato fuori dal capannone, ti leggo e ritrovo me stessa. Una mia cara amica mi dice che le stesse cose del tuo post, facendomi l'esempio del cane. Se hai un cane a casa, e il mangiare è pronto, esci per chiamarlo, non c'è davanti ai tuoi occhi ma ti basta chiamarlo e arriva, lo stesso vale per noi, bisogna credere che ci sarà il cambiamento in positivo. E vivere come fosse già accaduto, penso sempre a quello che hai detto, what goes round comes round:). Grazie, un abbraccio |
| Inserito: 21 Mag 2018 08:14 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Bello l'esempio del cane, è proprio così, tu non lo vedi, ma basta che lo chiami e lui arriva; noi non vediamo, ma appena espandiamo le nostre energie la vita risponde. Si Christie, vivere come fosse già accaduto è vivere in piena fiducia nell'universo, una fiducia che nasce prima dentro di noi, in noi stessi. Sapere che non dipendiamo da qualcuno o qualcosa, ma da una coscienza interiore, che poi non è dipendere, ma "essere". Un abbraccio :) |
| Inserito: 21 Mag 2018 21:10 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 3539 Data iscrizione: Lug 2016 |
Ciao Giulio, come stai, come è andata la giornata? La mia giornata stava trascorrendo tranquilla finché un episodio spiacevole mi ha buttato giù. Ancora violenza psicologica.
Buonanotte, un abbraccio |
| Inserito: 22 Mag 2018 07:12 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Mi dispiace Christie, se ti va di parlarne sono qui.
Un abbraccio. |
| Inserito: 22 Mag 2018 17:14 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 3539 Data iscrizione: Lug 2016 |
Ciao Giulio, grazie. Forse ti ho accennato che a causa di gravi problemi economici io e mio marito viviamo dai miei genitori, per molto tempo ho lavorato solo io, adesso abbiamo entrambi un lavoro, ma sottopagato, questo significa fare tante ore, mi pagano secondo le ore che faccio, non ho un fisso di base.
Ieri pomeriggio ho avuto la brillante idea di andare a trovare una cugina, farmacista, al mio ritorno a casa ho detto che ha una bella casa, mia madre ha risposto che lei lavora, e anche il marito. Al momento non ho potuto replicare ma dopo le ho detto che io e mia cugina abbiamo fatto gli stessi sacrifici per laurearci, e io non posso farci niente se lei ha uno stipendio diverso dal mio, ma anzi le ho detto che deve trovarmelo lei il lavoro da 1.200 euro. Figurati se voglio vivere in una situazione del genere, con tante privazioni e sofferenze. Ce la metto tutta ogni giorno, sapessi Giulio, quante volte arrivo al lavoro con gli occhi bagnati di lacrime, mi asciugo il viso ed entro, ma quando sono lì tutto il resto non esiste più. Non c'è nessuno che mi mortifica, nessuno ad urlarmi contro. Il mio desiderio è di avere un posto mio. Sono molto sensibile ma loro sono solo interessati ad emettere giudizi e basta. tu come stai, che hai fatto di bello? un abbraccio |
| Inserito: 23 Mag 2018 09:27 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
Ciao Christie, non penso di essere la persona più indicata riguardo quello che mi dici, come leggerai sopra, io ho 58 anni, non lavoro da molto ormai, vivo coi risparmi che piano piano stanno finendo e quindi sono in una situazione peggiore della tua.
Il fatto è che la vita noi la giudichiamo sempre e la confrontiamo, ma con i modelli del nostro io che sono modelli derivati dalla paura della sopravvivenza. Certo, uno dice io ho un corpo e questo corpo deve mangiare, deve ripararsi, deve riposare e quindi necessita di un reddito, di una casa ecc..., ma la vita è tutta qui? Io ho un fratello che era direttore generale di una banca, ora è in pensione e si gode la sua pensione e sono felicissimo per lui. Se facessi un paragone con lui e mi giudicassi sicuramente mi direi che sono un fallito, un buono a nulla, un incapace, ma so che non è così, ognuno nella vita fa il suo meglio e io sono orgoglioso di me nonostante la vita, per ora, mi tiene in stand-by, ma questo ha il suo significato. Se seguissi il giudizio mi deprimerei, ma il giudizio è figlio della paura e la paura chiude, restringe e ci fa vivere una vita di ristrettezza, di protezione che sa più di prigione che di sicurezza. Noi siamo creatori, ma se creiamo nella paura le nostre creazioni possono solo essere di ristrettezza, di protezione che a lungo andare ci soffocherà. Io non voglio più creare nella paura, ma nell'amore, nell'armonia e so che questo comporta libertà, fiducia e pulizia dentro di me di tutte quelle convinzioni errate che ci sono state inculcate dalla nascita. Creare vuol dire aprirsi a tutte le energie che si modellano ad una sincronicità che ti farà trovare la persona giusta al momento giusto per un lavoro, una situazione favorevole che sblocca qualcosa ecc, ma se continuiamo a chiuderci in noi stessi, queste energie non ci avvolgeranno, perchè con la nostra chiusura le respingeremo. Si, lo so, queste possono sembrare parole al vento, anche a me adesso piacerebbe avere un lavoro che mi piace ed avere un reddito dopo tanti anni, però sento che la vita vuole darmi di più, ma prima vuole che io mi predisponga al ricevere i suoi doni, sembra un paradosso, ma è difficile avere la capacità di ricevere, perchè siamo tormentati dai sensi di colpa e anche se qualcuno volesse regalarci qualcosa, dentro di noi lo respingiamo, perchè quel senso di colpa, quel dirci “non me lo merito”, ce lo fa respingere oppure non ce lo fa arrivare. So che queste mie parole non ti portano a niente, se ti avessi offerto un bel lavoro sarebbe stato molto più utile per te, ma purtroppo io non ce l'ho e posso solo darti, o meglio, dirti quello che ho. Trova la fiducia in te stessa, il valore in te stessa e vedrai che poi te lo ritroverai fuori con un lavoro che esprimerà il tuo valore. Leggevo una bella frase sul web:”La mente dice: quando tutto si aggiusterà, sarò felice; il cuore dice: quando sarò felice, tutto si aggiusterà”. Un abbraccio |
| Inserito: 23 Mag 2018 12:44 Ultima modifica di: Witness | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 127 Data iscrizione: Apr 2018 |
Avevo già visto quel video e mi aveva dato molto coraggio sto lentamente abbracciando il concetto della mente quantica in cui si parla di qualcosa che esiste perché la tua mente l'ha creato e ne ha riconosciuto l'esistenza forse è questo che vuole dire il fatto ciò che noi non crediamo o non vediamo non viene accettato nella nostra mente |
| Inserito: 23 Mag 2018 14:02 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 54 Data iscrizione: Mag 2018 |
E' un po' come quando Gesù dice:"Dal frutto si riconosce l'albero".
Prendendo l'esempio cinematografico, possiamo associare i fotogrammi della pellicola alla nostra coscienza, ogni fotogramma è segnato dalle nostre esperienze vissute che ha formato le proprie consapevolezze e convinzioni di vita, la mente funge da proiettore che le dirige sullo schermo che diventa il mondo, le nostre situazioni di vita, per cui io non posso vedere sul mio schermo quello che non c'è nella mia bobina cinematografica. Se nella mia bobina, nella mia pellicola io sono convinto di non valere niente per via dei sensi di colpa o fallimenti che hanno solcato la mia vita, io proietto all'esterno una vita di ristrettezze, di auto-punizioni inconsce che attribuisco ad altri, ma che in realtà sono io stesso a creare. Attraverso lo schermo, però, io posso prendere coscienza di questo e cambiare, da lì in poi, la trama della mia pellicola. Ma l'intervento che devo fare è nella pellicola, più che sullo schermo, cioè all'interno dove è la causa, più che sull'effetto. |
| Inserito: 23 Mag 2018 20:30 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 3539 Data iscrizione: Lug 2016 |
Ciao Giulio, come stai? Condivido pienamente quello che hai scritto. Il fatto è che la vita impone dei modelli stereotipati, purtroppo non funziona così.
Mi dispiace per la situazione che stai passando, io l'ho vissuta, so cosa significa. Se posso aiutarti ci sono. Sei credente? Capisco bene quello che intendi quando dici "ricevere i doni" e sono sicura che arriveranno presto perchè. Scusa le frasi sconclusionate, effetto stanchezza :). Buonanotte, un abbraccio |
| Inserito: 24 Giu 2018 20:56 | |
|
Utente registrato Offline Messaggi: 4 Data iscrizione: Giu 2018 |
Ho letto tutto quanto e ho deciso di concentrarmi su questa frase: <<Trova la fiducia in te stessa, il valore in te stessa e vedrai che poi te lo ritroverai fuori con un lavoro che esprimerà il tuo valore>>. Vorrei che fosse così. Forse va così per qualcuno, per altri no. Io ho fatto delle scelte per le quali sto cercando di seguire i miei sogni lavorativi scendendo al minor numero di compromessi possibile, ben conscia di ciò che vorrei fare nella vita ma, ahimè, in una società in cui a certi mestieri non viene attribuita granché importanza (e, dunque, neanche una sufficiente retribuzione - quando presente), e facente parte di una generazione in cui bisognerebbe avere esperienza lavorativa ancor prima di iniziare, e in cui la gavetta pare non finisca mai, anche ottenere il lavoro apparentemente più "insignificante" diviene complicato. |