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| Inserito: 12 Mar 2018 23:35 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 62 Data iscrizione: Lug 2016 |
Salve. ho 31 anni e credo di essere precipitata in una situazione senza via d'uscita... un incubo di cui non vedo la fine.
So che essere disoccupati è un dramma per tantissime persone. Io sono tra le privilegiate che, pur avendo una laurea "poco spendibile" e senza aver avuto esperienze lavorative ha avuto un lavoro, grazie a un mio amico che ha avviato uno studio professionale. Sì, è stato un miracolo. vero. Ma a distanza di due anni, dopo che il mio amico si è spostato in uno studio più grande, più in vista, dove ci lavorano già altre 5 dipendenti, tutte donne, penso che, invece, sarà un miracolo se esco da questo stato in cui sono caduta. Credo di star subendo, nel nuovo ufficio, un qualcosa di simile al famoso "mobbing ". In breve, sono in balia, psicologicamente parlando, dell'ostilità, a volte ovvia a volte "alle spalle", di un paio di dipendenti (ma comincio a diffidare, forse a torto forse no,anche delle altre) che sono lì da molto più tempo di me. Detta così, sembra una stupidaggine, capisco che qualcuno potrebbe chiedersi, leggendomi, se è opportuno parlare di depressione e suicidio. Non potrei essere un po' più forte, ..."fregarmene"? oppure "ribellarmi"? Proprio perchè non ci riesco, perchè la ribellione porterebbe solo ad aumentare l'antipatia nei miei confronti, e perchè so che la cosa andrà avanti per tanto tempo, tutti i giorni, senza possibilità di cambiare posto di lavoro, mi ritrovo quotidianamente in preda ad angoscia, rabbia, senso di impotenza e paura per il futuro. Tutte cose che, sommate, ogni giorno, mi spingono al limite della sopportazione e mi fanno pensare alle rotaie del treno. La fine della sofferenza. Ho sopportato e non ho detto nulla, perchè la cosa partiva dalla moglie del titolare (non il mio amico.. il suo associato), un'insinuazione estremamente umiliante sulla mia persona spifferata ai due "capi" senza che, naturalmente, io potessi difendermi. Devo sostenere appunti continui sul mio lavoro, se non attacchi frontali. Devo sopportare di essere presa per una persona maleducata e sporca, quando io faccio del mio meglio per presentarmi in buono stato e non dare fastidio a nessuno. Volevo lavorare e basta, pensavo che sarei andata a fare quello. Ma il mio lavoro è, spesso, irrilevante, niente di nuovo mi viene insegnato, il mio lavoro ormai è tirare a campare senza prendere a testate il muro davanti a tutti. Vivo da sola in questa città, ma non sono del tutto sola in questa situazione, i miei genitori, con tutti i loro enormi problemi di cui è meglio non parlare, sono comunque dalla mia parte, e anche il mio compagno. Ma vivono lontano. Per forza di cose, mi sento sola e... disperata. Non mi importerebbe molto se questo fosse solo un impiego temporaneo. Ma non può esserlo. Ho pensato mille volte di licenziarmi, ma dopo cosa farei? chi mi assumerebbe? come pagherei l'affitto e come potrei vedere il mio compagno? E mio padre non è assolutamente d'accordo che mi licenzi. Non posso tornare a casa. Devo restare, ma è dura, per quanto cerco di farmi forza e di esortarmi a presentarmi a testa alta tutte le mattine, a essere coraggiosa, orgogliosa, eccetera, eccetera... mi sembra di essere precipitata in un pozzo nero. Posso fare dei piccoli passi avanti, ma per la maggior parte del tempo, anche a casa, fuori casa, a tutte le ore del giorno, la testa va a quelle persone, alla loro antipatia di cui non capisco la ragione, al loro sottile disprezzo diretto verso di me personalmente. Non ero preparata a una cosa simile. Mi sento una "pivella", un'ingenua vissuta sotto una campana di vetro. Eppure nella mia famiglia l'aggressività e la critica erano e sono pane quotidiano. La differenza, ora, è che la devo subire tutti i giorni da delle sconosciute che mi conoscono a malapena e, credo, hanno il grande desiderio di vedermi andar via (la moglie del titolare oggi mi ha "invitato" a non presentarmi a lavoro nei prossimi giorni, la ragione forse la comprendo, ho avuto il raffreddore e suo marito, malato di una grave malattia, potrebbe prenderselo, ma non per questo merito di essere trattata da untrice). Comincio a detestare tutto, ma soprattutto, è il fatto di non poter vedere una via di fuga, una luce, una liberazione, che mi spaventa a morte. So di aver scritto troppo, scusatemi, e vi ringrazio se avete letto della mia situazione. |
| Inserito: 13 Mar 2018 11:47 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 840 Data iscrizione: Set 2017 |
Ciao Marty ho letto la tua storia, deve essere davvero un inferno per te continuare a lavorare in questo modo. Hai provato a rivolgerti a qualche sindacato, qualche associazione che si occupa di queste cose? Si sono coalizzate per far fuori la nuova arrivata che può annientarle, difendono il territorio come cani rabbiosi. Parla con qualcuno esperto in materia, queste cose stanno diventando sempre più frequenti. Non sentirti sola, tira fuori la grinta e inizia a combattere. Vorrei poterti essere d'aiuto in modo più concreto. Mi dispiace non poter fare di più. |
| Inserito: 14 Mar 2018 21:14 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 62 Data iscrizione: Lug 2016 |
parole buone e gentili come le tue, peonia, sono già un aiuto concreto. sono rimasta commossa e stupita dal tuo rammarico nel non potermi aiutare in modo più concreto. posso dire che mettere la cosa nero su bianco mi ha fatto bene, e così leggere la tua bellissima risposta. grazie di cuore per non avermi "lasciato sola". E' bello sentirselo dire. dal canto mio faccio tanti sforzi interiori che so che mi possono portare sulla strada dell'accettazione (prima) e della resistenza (dopo). visto che mi hanno messo in quarantena non le sto nemmeno vedendo, ed è un sollievo, ma, incredibile ma vero, mi vengono riferite comunque lamentele sul mio conto. io ogni singola volta ho fatto immediatamente presente che le voci mi erano arrivate e ho dato una risposta, per difendermi, dire la mia. penso che sia una cosa buona da fare. piano piano, il cervello, spero, si adatterà al fatto di stare così tanto antipatica a persone a cui non ho fatto nulla. d'altronde, le sento sparlare senza pietà di cantanti non più giovani che si fanno la chirurgia plastica, oppure, esempio, le sento affibbiare epiteti molto bassi a una delle funzionarie di un altro ufficio, per non parlare di cosa dicono dei clienti, allora alla fine mi chiedo, ha senso farsi abbattere da persone così, sempre negative, maligne, pettegole? non dovrei preoccuparmi se invece mi adorassero, se mi vedessero come una di loro? sono questi i tanti pensieri su cui sto rimuginando, e ogni tanto respiro meglio, mi si accende la speranza di arrivare almeno a una tregua dentro di me. di certo non mi azzardo a confidarmi con nessuno lì dentro, persino il mio amico, che conosco da 9 anni, ha sempre pronta la giustificazione per loro: io invece, sembra, non ho mai diritto a una giustificazione. |
| Inserito: 15 Mar 2018 14:18 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 840 Data iscrizione: Set 2017 |
Mi viene in mente una frase:" sorridi sempre, al tuo nemico da fastidio"! Visto che non sei come loro, che non ti accattivi la loro simpatia ti stanno annientando. Non sei tu quella in difetto, resta sempre te stessa e non scendere al loro livello. Prendi questo periodo di stop per riposare la mente e non dare troppo credito a quello che ti viene riferito, potrebbero essere notizie false. Ogni volta che hai bisogno di parlare, sono qui. Spero che riuscirai a superare questo brutto momento e che le iene si stufino presto con questo gioco. |
| Inserito: 15 Mar 2018 20:43 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 62 Data iscrizione: Lug 2016 |
ciao peonia, dovrebbero essere tutti come te in questo mondo! ti sono grata per la tua disponibilità ad ascoltarmi,più di quanto possa dire, perchè mi spinge a ricostruirmi un senso di dignità. devi avere un'anima molto generosa. e porti il nome del mio fiore preferito...
Sto riflettendo molto, anche perchè, desolante dirlo, non posso fare a meno di pensarci, tranne quando guardo un telefilm, ecc. il tempo trascorso lontano è utile per capire. sto mettendo in atto tutte le risorse che ho, e di questo sono un pochino orgogliosa, significa che qualcosa valgo. è nelle difficoltà che si è messi veramente alla prova umanamente. quattro anni fa ho sofferto di depressione, e tutto è cambiato nella mia vita, anche il mio aspetto fisico. anche se attraversarla è stata una tortura, dopo due anni ho capito che qualcosa di buono mi aveva portato. ero maggiormente in grado di empatizzare con la sofferenza degli altri. sapevo di cosa parlavano. prima no, non lo potevo sapere. spero che possa accadere una cosa simile anche in questo caso, cioè che, sapendo cosa vuol dire sentirsi malvoluti e sentendo sanguinare ferite interiori, io, per reazione, dentro e fuori di me rispondo con il bene invece che con il male. fare del male a me stessa non è un'abitudine facile da perdere, ma ricevo sollievo se penso di migliorare come persona, diventare più comprensiva verso gli altri, arrivare quasi a perdonare chi mi sta ferendo così, perdonarle come individui appartenenti al genere umano e quindi mie simili che stanno sbagliando qualcosa nelle loro vite. non voglio essere prolissa... ma visto che ho incontrato orecchie così generose, se ne avrò la capacità condividerò con te i miei pensieri come se fosse un diario che (spero) sia anche la traccia di un percorso verso la salvezza... |
| Inserito: 15 Mar 2018 22:28 Ultima modifica di: peonia | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 840 Data iscrizione: Set 2017 |
Ciao Marty, ti ringrazio per le tue parole, mi sono commossa...io tendo ad aiutare sempre gli altri, sono passata per tanti gradi di sofferenza e la vita mi ha tirato un bel po di schiaffi per questo capisco molto bene cosa provano le persone. Come dici tu, tendo ad empatizzare. Quello che stai passando, con la sofferenza che hai sulle spalle non ti fa di certo bene e trovarsi davanti persone che trattano male per il semplice gusto di farlo lo trovo meschino. Tira fuori tutta la grinta che hai,se non dovesse bastare inizia ad essere cattiva anche tu. Arrivati ad un certo punto bidogna pur difendersi... ;) Sappi che ti sono vicina, scrivi ogni volta che ne senti il bisogno, anche solo per sfogarti; appena mi sarà possibile ti risponderò. Ti abbraccio forte Ps. Anch'io adoro le peonie, per questo ho usato questo nick |