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Inserito:  04 Ago 2016 23:36
Salve a tutti, non so davvero da dove iniziare...
Ho 25 anni e non so esattamente se definire la mia situazione come depressione, attacchi di panico o cosa, non sono un dottore d'altronde.
L'unica cosa che so è che non riesco più a reggere alcuni carichi di stress, e me ne sto accorgendo soprattutto dopo quintali di ciocche di capelli perse sul fondo della doccia dopo essermi lavato, pianti in solitudine quando arriva la sera in modo da non poter essere visto dagli altri e forte acidità all'addome che a volte sfocia nella necessità di andare a rigurgitare in bagno nel cuore della notte...
Il problema? Sento di non avere alcun futuro, sono un ragazzo che ha sempre dato il 900% per raggiungere i miei obiettivi. Chiariamoci: per mia fortuna non ho carenze di affetto e amore da famiglia e ragazza (con cui ho un rapporto quasi decennale nonostante l'età), ma sento di essere imbottigliato da troppo tempo in una routine che ha fiaccato il mio spirito: mi alzo la mattina, guardo le offerte di lavoro, mando 200CV e aspetto una risposta. Avanti così ormai da anni. In risposta a chi ha provato a consigliarmi di andare a cercare lavoro altrove, ho passato anche diverso tempo in grandi realtà come Milano e Roma per cercare una soluzione, purtroppo senza buoni esiti.
Nonostante cerchi di darmi da fare durante il giorno per tenere la mente occupata, purtroppo la notte si ripropongono gli stessi problemi. Dormo in media 3-4 ore (nemmeno consecutive) al giorno e sento sempre più svanire tutto ciò che ero.
Probabilmente il mio problema maggiore risiede nel non volerne parlare con nessuno dei miei cari, già vederli dispiaciuti quando mi vedono triste è una pugnalata al cuore (sentendomi pure in colpa), non riesco nemmeno a pensare di parlar loro della mia intenzione di farla finita... Nemmeno a dirlo, quando mi chiedono se c'è qualcosa che non va, mento spudoratamente. Parlarne con uno specialista è altrettanto impossibile per una mera questione economica, non lavorando non potrei permettermi sedute o altre prestazioni professionali.
Circa un mese fa avevo anche scritto una lettera d'addio, comprato quel che mi serviva e scelto il posto per..farlo senza essere correre il rischio di essere colto in flagrante.
Se sono qui a scrivere, è evidente che qualcosa mi abbia frenato. Non la codardia, quanto più la "paura" nell'aver vissuto tutto questo da solo, senza aver nemmeno provato a parlarne con qualcuno e farla finita, appunto, lasciandomi dietro una scia di angoscia per chi si sarebbe chiesto se non avesse potuto fare qualcosa per me, anche solo parlarne.
Inserito:  05 Ago 2016 00:30   Ultima modifica di: marty
Ciao Sir, benvenutissimo in questo posticino riparato dalle maree e dalle tempeste. Da quello che hai scritto sembrerebbe proprio che il mondo avrebbe perso una persona di grande valore. Quello che eri e che sei è il cuore che hai, le tue lotte, il tuo impegno per raggiungere l'indipendenza economica (sai quante persone stanno per secoli a bivacco dai genitori senza prendersi una *minima* responsabilità, tipo lavare i piatti?). Il tuo cuore, la nobiltà che trapela dalle tue righe, la forza che hai avuto e che non è del tutto venuta meno (perchè sei qui a parlarne), devono essere il tuo orgoglio e la tua certezza. Ti servono per combattere l'incertezza che è all'esterno. Non confondere ciò che sei con qualcosa contro cui (più di) una generazione deve fare i conti.
Io mi trovavo sul lastrico e non avrei avuto un posto dove andare, se non una casa dove probabilmente sarei andata molto vicina al suicidio. Sono salva e in quel posto non ci devo stare perchè sapevo dell'esistenza di un mondo di nicchia dove di lavoro spesso ce n'è, ed è il settore notarile. Grazie a un'anziana parente (che teneva da parte i soldi per la mia...dote - !) ho pagato il corso per assistente e poi ho trovato impiego presso il mio migliore amico, ma ho comunque ricevuto due chiamate per fare un colloquio. E non ho nemmeno delle conoscenze giuridiche particolari.
Non so se potrà servirti sapere di come mi è andata e non so quali siano le tue competenze, ma due cose le dico, probabilmente le sai già. I settori di nicchia, come quello che ho nominato, possono ancora dare delle possibilità concrete, e poi aiuta la conoscenza delle lingue, bisogna dire, però, a un livello piuttosto alto. Come nazione siamo indietro anche in questo, le lingue molto spesso non vengono insegnate in modo decente o non vengono insegnate, per questo chi ne conosce bene almeno una può spiccare.
Ancora benvenuto, e spero vorrai continuare ad aprirti un po' di più, così ne possiamo parlare, tra amici.
Inserito:  05 Ago 2016 11:09
Purtroppo un'altra nottata in bianco che tra pensieri e mancati respiri si é rivelata un inferno.

Grazie delle belle parole Marty, ho pensato che parlarne con chi è già passato su questi angoscianti pensieri sarebbe stata una possibile soluzione.

Ti dirò, in inglese ho competenze molto buone, un po' meno per lo spagnolo ma me la cavicchio.
Come settore, mi sono sempre occupato di giornalismo in quanto mi sono laureato proprio in quell'ambito. Quello era il sogno della mia vita, ma dopo anni di umiliazioni, promesse mai mantenute e soldi mai arrivati ho deciso di gettare la spugna perché ho ritenuto non fosse un mestiere abbastanza solido su cui fondare il mio futuro, passione e lavoro d'altronde non possono sempre coincidere.

Un saluto
Inserito:  05 Ago 2016 12:26
Ciao Sir,
come mi rispecchio in te per tante cose, la ricerca del lavoro, l'ho perso due anni fa, lavoravo in un call center da 11 anni anche se ho studiato storia dell'arte, poi comunque ha chiuso. Abito in una grande città ma come hai potuto constatare tu stesso è dura, ho fatto un colloquio per lavorare questo mese nel call center del comune ma non è andato a buon fine, avevo voluto riprovare con un call center di indagini di mercato ma sono tornata a casa prima di arrivare sul luogo dell'ipotetico lavoro causa attacchi di panico di cui soffro. Anch'io ho imparato a far finta di nulla coi miei che mi pagano pure lo psichiatra e non sai quanti capelli ho perso anch'io...lo so che il mal comune mezzo gaudio non funziona molto ma ho voluto darti la mia testimonianza in proposito. Forza allora
Ciao marty noi ci conosciamo già.
Inserito:  05 Ago 2016 14:49   Ultima modifica di: marty
Magari la spugna la getti per un po' adesso, cercando un impiego in altri settori, ma hai tanti anni davanti a te, chi dice che la strada del giornalismo sia chiusa per sempre?
se hai una passione così grande per il giornalismo devi essere una persona molto intelligente, occorre che ti sia data la possibilità di dimostrarlo. Oltre a questo, è richiesta esperienza lavorativa. Moltissimi scendono a un compromesso, quello di accettare impieghi mediocri e malpagati, per poter vantare "un'esperienza".
E' la nuova schiavitù...il coltello dalla parte del manico ce l'hanno questi finti "datori di lavoro". ma bisogna farlo per se stessi. Combattere per sè e per gli altri, cioè, nel tuo caso la tua famiglia e la tua ragazza, ma questo non c'è bisogno che te lo dica io, già hai scritto (e mi sono commossa a leggerlo) che pensi molto a loro, che non vuoi mostrare alle persone care quanto male stai.
Viktor Frankl, leggendario psicoterapeuta sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, diceva che in qualunque situazione in cui la disperazione sta vincendo bisogna provare a immaginarsi in una situazione migliore da qui a un tot di tempo. E' quello che ha capito lui quando è stato internato ad Auschwitz: non guardava al presente, ma proiettava se stesso in un futuro remoto e non del tutto impossibile, pensando: forse, se riesco a sopravvivere, da qui a dieci anni sarò in una sala conferenze a parlare del mio lavoro.
E' andata così.
Io ho pensato spesso al suo consiglio quando ero sotto attacco del disturbo di cui soffro. Mi concentravo a pensare che c'era una buona possibilità che fra qualche anno potessi stare molto meglio, e che quindi valeva la pena vivere nel presente.
Qualche tempo dopo che il disturbo mi ha lasciato un po' di tregua, è successo qualcosa di fantastico, ho finalmente capito una verità sulla mia vita e ho cominciato a stare molto, ma molto meglio. Meglio di qualunque previsione, anche quella più ottimista: ben prima di "qualche anno".
Allora...poni che ad esempio fra due anni si apra una possibilità, la ruota gira in tuo favore, e riesci a diventare giornalista.
Sarà valsa la pena andare avanti.
Tante persone ce la fanno dopo anni di delusioni, sprangate sulla testa ed esaurimenti nervosi. Al contrario che nel nord Europa, le persone della nostra età devono attendere molto, prima di affermarsi e cominciare una vita confortevole e dignitosa.
Ma chi la dura la vince, caro amico...per dirla ancora meglio: Boia chi molla! coraggio, andiamo avanti!
Inserito:  06 Ago 2016 09:27
Ciao Sir, benvenuto in questo angolo riparato. Capisco benissimo quello che provi, l'ho sperimentato sulla mia pelle. sono laureata in lingue ed insegno in una scuola privata, raccolgo pochi spiccioli mentre mio marito è disoccupato. Tutto questo crea ansia e angoscia, ma Marty ha ragione, la ruota deve girare. Fai un bel respiro e cerca di scacciare tutti i pensieri negativi, di non far prendere loro il sopravvento, è difficile lo so, ci provo anche io.
A causa di tutto questo ho problemi di depressione, attacchi di panico e una tristezza nel cuore, ma da quando sono qui ho iniziato a raccogliere le forze, insieme siamo forti.
Un saluto
Inserito:  06 Ago 2016 10:35
Buongiorno Sir, pur avendo poca voce in capitolo ti chiedo di riflettere sulle sagge parole di marty e sull'esperienza e voglia di lottare di Christie. due ottimi esempi di cui tenere conto.
buon proseguimento.
Inserito:  27 Ago 2016 22:05
beh, Marty, complimenti per quello che dici e per come lo dici.
Ti nomino sul campo   psicoterapeuta ed ottima dispensatrice di consigli!
Sai dar coraggo alle persone (senza retorica, solo con la forza delle tue idee, "a mani nude", si potrebbedire).
Complimenti dal nonnetto della compagnia!