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Inserito:  31 Mar 2016 08:49
ciao ho 44 anni, sono in crisi, da 3 anni non lavoro, sono diventato un reietto, non ho mai avuto una donna e un rapporto sessuale, mi odiano tutti e ridono di me , non so come uscire da questa situazione mi è venuta la sindrome di hokicomory e non esco piu di casa, ho trovato in cantina del topicida è ho una bombola di gas, i miei vicini mi odiano e mi tediano, i miei parenti mi hanno emarginato, sto pensando sabato di farla finita, anche un mio amico l'ha fatta finita col gas, si è messo un sacco di plastica ha infilato il tubo del gas è si è lasciato morire, vivo in un piccolo centro provinciale dove tutti si conoscono e sanno tutto di tutti, cosa mi consigliate?uno bravo lo escludo, mi vergogno troppo di me stesso e della mia miseria, sono troppo orgoglioso
Inserito:  01 Apr 2016 19:47
Ciao Trabacco,  le tue parole mi sono arrivate dritte al cuore e con esse la tua solitudine e la tua grande sofferenza.
In questo difficile  momento della tua vita il suicidio ti sembra l’unica via d’uscita, penso che non sia facile trovare attimi di pace quando tutto sembra remare contro.  Non  conosco la sindrome di cui parli però mi sembra che possa essere il motivo scatenante della solitudine che stai provando, facendoti chiudere sempre più in te stesso.
Forse la necessità di parlare di quello che stai vivendo  ti ha portato a cercare e trovare  questa pagina che ti ha messo in comunicazione anche con me, e  questo mi fa sospettare che tu possa avere il desiderio di riflettere ancora sulla decisione che hai preso, anche se in questo momento non ti sembra più possibile cambiare idea. 
Magari qui, in questo forum, dove tutti riversiamo le nostre ansie, dolori ,paure e solitudini a volte disperate,  potresti forse trovare qualche stimolo per cercare di  prenderti del tempo per  parlare di te e se serve, gridare il tuo dolore.   
Io spero di leggere ancora di te, di dialogare ancora se cercherai di non arrenderti e di lottare ancora e di prenderti tutto il tempo che ti sarà necessario per valutare bene questa decisione dalla quale non sarà mai più possibile tornare indietro. .
Non ci sono qui fra noi persone che ti promettono  soluzioni, ma un ascolto vero, la condivisione del dolore  questo si.
Ti abbraccio e ti aspetto...
Inserito:  02 Apr 2016 09:21
hai perfettamente ragione mi sento un alieno, sono solo contro tutti, sono circa 20 anni che non me ne va bene una. mi sento un relitto un reietto un emarginato, quando sembra che si apra uno spiraglio un barlume di luce è il preludio di una nuova catastrofe, da poco ho perso mio padre x il cancro, sono rimasto solo con mia madre, nemmeno un esorcista credo riuscira a farmi uscire da questo limbo, ho trovato del topicida in cantina, un mio vecchio amico ha usato il gas non so che fare, le persone quando ti vedono in difficolta credono che tu sia debole e si sentono autorizzati a sopraffarti come degli sciacalli sopra un animale morente, le persone sono malvage ed invidiose ridono delle tue disgrazie delle tue disavventure e sopratutto dei tuoi errori, molti cercano le pulci per screditarti calunniarti diffamarti e metterti alla berlina, per tutti sei ridicolo nella gogna di questa societa ipocrita e perbenista vestita di maschere mediocri e opportuniste, quando sei in alto ti lusingano e ti adulano, quando x un attimo cadi giu e abbassi la guardia, si tolgono la maschera di affabulatori cortigiani e ti colpiscono a tradimento , col pugnale dell'invidia della gelosia e della ripicca, pronti a vendicarsi e a rivalersi su di te, sono tutti opportunisti e arrampicatori sociali, oggi c'è anche lo scirocco una giornata ideale x fare il grande salto, come posso fare x girare pagina e avere una esistenza non felice che sarebbe utopica, ma tranquilla e serena senza ansie e preoccupazioni
Inserito:  02 Apr 2016 13:22
Ciao Trabacco
quanto dolore nel tuo messaggio! però io sento anche una grande ricchezza di pensiero, sei capace di una analisi cruda ma profonda sul tuo disagio e sulla difficoltà di stare in questo mondo così difficile e così diverso da te...e non solo da te.
Non annullare le tue qualità, non lasciare che il vento di oggi si porti via quel briciolo di speranza che deve ancora esserci in fondo alla tua anima, visto che hai cercato di aprirti qui,  in questo forum. A volte il dolore diventa uno scudo ed anche un muro che non ci permette di vedere lontano ma, credimi, non sei il solo; spero tu riesca ad andare oltre questo momento buio e chissà che  qualcosa di nuovo possa arrivare
Inserito:  03 Apr 2016 09:56
grazie per la solidarieta, ma si fatta terra bruciata intorno a me, non vedo via di fuga, non riesco a voltare pagina e pensare positivo
Inserito:  05 Apr 2016 06:45
scusatemi se vi ho disturbato, mi rendo conto di essere stato patetico e ridicolo col mio piagnisteo, forse ho solo bisogno di attenzioni e visibilita, perdonatemi
Inserito:  06 Apr 2016 14:09
perchè ti scusi? non sei affatto patetico e ridicolo, anzi penso che tu abbia proprio fatto bene a sfogarti un po', almeno qui, visto che in questo momento non c'è nessuno più vicino a te che possa aiutarti
è importante trovare qualcuno con cui condividere le proprie sofferenze...
ti abbraccio
Inserito:  10 Apr 2016 16:11
scusatemi se insisto ma le crisi mi vengono nei week end o nei periodi festivi, se c'è uno bravo in giro potrebbe farmi un favore:potrebbe allegare un manuale per persone fragili e vulnerabili come me e gli altri amici utenti,per costruire una corazza e uno scudo personale per non perdere la serenita e la fiducia per avere indicazioni e suggerimenti preziosi per lavorare su noi stessi per valorizzare le nostre energie ed esprimere le risorse interiori  che ci possono rendere piu forti  e in qualche modo invulnerabili agli attacchi quotidiani della vita moderna viviamo in un mondo malvagio e competitivo i deboli come me rimangono emarginati e schiacciati, grazie a chi vorra aiutarci, non ho avuto il coraggio di buttare il topicida, ho anche acquistato un pezzo di fune , credo che lo faccio x esorcizzare le mie fobie e manie interne come una via di uscita di sicurezza. vi prego inserite un training autogeno da consultare in caso di necessita estrema anche delle preghiere possono aiutarci quando siamo alla canna del gas grazie a chi ci ascolta in silenzio e comprende il nostro disagio di vivere di relazionarci e di combattere x la sopravvivenza , ci servirebbe un allenamento quotidiano all'arte di vivere serenamente non felicemente, la felicita non so cosa sia, grazie scusatemi se sono patetico e piagnucoloso
Inserito:  11 Apr 2016 07:10
training autogeno x rafforzare l'anima e la personalità?
Inserito:  30 Mag 2016 18:23
Ciao, non dobbiamo pensare di essere patetici, se scriviamo è perché abbiamo bisogno di sentirci meno soli nelle nostre sofferenze e penso proprio che ci capiamo benissimo tra di noi. Io è una vita che lotto, ho 50 anni, terapie su terapie, un'analisi che sembrava funzionare ma che poi non è stato così. Ora vado da uno psichiatra molto gentile, mi ascolta, quando sono in studio da lui mi sento capita ma poi fuori torna tutto come prima e io sto sempre peggio, sono a letto da tre giorni. Se qualcuno volesse interloquire con me sarei contenta. Forza anche a trabacco
Inserito:  30 Mag 2016 23:36   Ultima modifica di: alcatraz77
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Inserito:  31 Mag 2016 19:40
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continuo a non capire come si usano i forum...forse mancava quota?
Inserito:  02 Giu 2016 18:08
ciao trabacco, ciao a tutti gli utenti del forum.
trabacco ho la tua stessa età e gran parte delle tue sensazioni sono anche le mie.
Sono omosessuale ma non ho mai avuto nessun rapporto con uomini o donne,mai un bacio,mai un abbraccio.
La solitudine interiore mi sta lentamente uccidendo.
La prova definitiva che io vengo dopo tutto e tutti l'ho avuta l'estate scorsa quando mi era stato promesso da mia mamma che sarebbe venuta in vacanza insieme a me,salvo poi cambiare la sua decisione scegliendo un viaggio nello stesso periodo con suo fratello e a quel punto ho deciso di andare da solo cercando di non dar peso alla decisione di mia mamma di aver scelto suo fratello al posto di suo figlio,
in realtà ho sofferto e pianto moltissimo e se ci penso ci soffro ancora.
A fine settembre ero molto provato ma mi sono dato qualche mese di tempo per fare il grande salto,a questo punto credo non manchi molto e mi sento anche pronto.
Tutte le notti che mi metto a letto chiedo a un imprecisato DIO di fare in modo che per me non ci sia un domani,
ma immancabilmente questa mia richiesta rimane inascoltata.
Non bisogna avere paura di morire perchè la morte o prima o dopo ci prende tutti.
Saluto trabacco e tutti
Inserito:  03 Giu 2016 09:49
Alcatraz, hai inserito un messaggio nello spazio bianco? quote non so neanch'io cosa caspita è, riprova e vediamo
Inserito:  03 Giu 2016 09:53   Ultima modifica di: camelia66
Altramont, capisco come ti senti, io dormo grazie alle medicine, il tempo di aprire gli occhi e...oddio un'altra giornata, poi mi dico a me è toccato questo inferno, ad altri un altro e le giornate scorrono via, aspetto un tuo post
Inserito:  03 Giu 2016 20:29
e un po che scrivo ma non vongono postati i miei messaggi non so perche
Inserito:  03 Giu 2016 20:36
caro trabacco provo a ripostare quello che ho scritto tempo fa.
temopo fà scrissi quello che secondo me e in estrema sintesi e il percorso tipo di un suicida, naturalmente questo e solo un mio pensiero...assolutamente privo di fondamento scientifico. Vorrei inoltre specificare che quanto sto per dire NON
Inserito:  03 Giu 2016 22:33
caro Trabacco provo a ripostare quello che ho scritto poco tempo fa.
vorrei descriverti quello che secondo me e in estrema sintesi e il percorso tipo di un suicida, naturalmente questo e solo un mio pensiero...assolutamente privo di fondamento scientifico. Vorrei inoltre specificare che quanto sto per dire NON e un invito a fare nulla ma solo una piccola considerazione figlia di una mia esperienza personale e nulla di più.
<Ora lo so! Il suicidio non è un azione dettata da un momento di impulsività, ma piuttosto l'atto finale di un lungo processo che spesso implica moltissimo tempo.
Il suicida spesso premedita per anni sul proprio progetto cercando di non lasciare nulla al caso, giunge alla propria scelta con molta consapevolezza e metodo, immaginando la propria morte nei minimi dettagli. La sua paura più grande e quella di fallire nel proprio tentativo o peggio di soffrire in quel breve istante nel quale ancora si conserva sufficiente coscienza per percepire che da li a breve il passo sarà compiuto.Il suicida e metodico ed accurato nel progettare il proprio scopo, sa che prima deve superare tutte le barriere psicologiche e sociali con le quali noi nasciamo e che inibiscono qualunque tentativo di autosopressione (tralasciando tutte le motivazioni personali che portano l'aspirante suicida a compiere il passo).
Generalmente il primo limite è la religione:
per chi è credente, egli deve prima riuscire a svuotarsi di tutta la propria fede nel culto scelto poiché la fonte di tutte le religioni, e non di meno quella cristiana, è la conservazione della vita a qualunque costo, giacché e nella natura di tutte le confessioni l'ideologia ed il dogma che la vita non gli appartiene ed e solo un caduco portatore della transustanzia dell'amore di Dio e pertanto assolutamente divergente con l’intento dell'aspirante suicida.
Il secondo e non meno radicato del precedente è la società:
l'aspirante suicida deve riuscire a rimuovere dalla propria mente il significato consolidato fin dalla più tenera età del principio della "conservazione della vita a qualunque costo", dottrina determinante per l’esistenza di una colletività. Tale magistero assume una così alta importanza per la perpetuazione di una società tanto da essere contestualmente anche la genesi di ruoli atti ad impedire che il suicidio possa manifestarsi, come ad esempio psicologi preti assistenti sociali ecc.. Quello che sovente accade e che lo scopo e spoglio d'importanza per chi diventa attore di tale incarichi, generalmente esso adempie ad un dovere sociale senza conoscere il significato della missione che il ruolo assegnatoli gli impone. Quest’ultimo limite è molto difficile da superare poiché nasciamo in una società dove si da un valore alla vita quasi assoluto, quindi non abbiamo un termine di paragone che ci permetta di mettere in discussione questo dogma, in pratica diamo per lapalissiano un criterio che esclude qualunque alternativa al suicidio. Spesso, per paura di sentirci preda di quell'ansia cieca che ci renderebbe privi di quel ego che ci fa sentire unici, ci vediamo costretti ad accettare, senza neanche troppe domande, l’assioma che "ogni vita merita di essere vissuta" e quindi siamo indotti a riempire, questa affermazione, di concetti figli di luoghi comuni la qui fonte e sempre la stessa, ovvero la paura di non essere così indispensabili. Anzi a volte questa frase un significato lo ottiene, o meglio uno scopo! Cioè quello di salvare il "salvatore", ovvero colui che stabilisce di dedicare la propria vita alla "nobile causa" di emancipare il suicida dal suo obiettivo lenendo la sua sofferenza, ovviamente parlo di quell'esercito di persone che si immolano a questa causa e che, galvanizzate dall'illusione di poter nobilitare il significato della propria esistenza. Esse tentano di "salvare" la maggior parte di vite, quasi fosse un dazio dantesco che finito il quale sono candidati al paradiso. Peccato che nella realtà questi “soldati del bene” altro non cercano che una specie di espiazione dalle proprie pene nel vano tentativo di cercare una assoluzione per loro stessi di torti dei quali si incolpano, subordinando chiunque a tal fine, compreso colui che si sono incaricati di redimere oltre che a loro stessi. L'altra barriera e l'istinto di conservazione, cioè quella forza inconsapevole e quindi non governata dalla ragione, che esiste nella nostra mente insieme agli altri impulsi primordiali, ancestrali spoglie del nostro remoto passato, che ci  impedisce di compiere il passo. In parole povere l'istinto di conservazione e quella volontà che determina la propria esistenza e che e costituito dal "io" ovvero la coscienza di se nel mondo. Ma un suicida arriva ad essere tale perché non vuole più provare un vuoto emotivo. Ed ecco il paradosso: non ci si può togliere la vita per l'istinto di conservazione ma lo stesso istinto gli impone di sfuggire al vuoto. Ma dal punto di vista di uno che medita di morire, e che l'unico modo di non sentire più il vuoto e quello di portare a termine il suo progetto. Questa in estrema sintesi é la visone di una persona che decide di compiere il passo.>
Inserito:  03 Giu 2016 22:40
grazie camelia66 forse ora ci sono riuscito
Inserito:  05 Giu 2016 20:12
Ciao trabacco, sappi che chi gode delle disgrazie altrui è il vero reietto, il vero amorale, colui che merita l inferno a vita. e chi fa così è sempre una persona che vale meno di noi, per cui per potersi elevare un po' deve ridere dei guai altrui.
fa malissimo quando succede, lo so molto bene. si crea un dolore aggiuntivo che certo non ci aiuta.
nel tuo messaggio chiedi consiglio: posso provare a dirti di vivere ogni giorno singolarmente, e ogni giorno passato è un giorno in cui abbiamo vinto. forza ! !