Prima di partecipare leggi le Regole del Forum
»Utente: »Password:   Auto-login 
Internet@mico / STAI PENSANDO AL SUICIDIO? / Se la risposta è si... / Ho deciso che è tempo di chiudere, ma non mi suiciderò oggi
Inserito:  01 Ago 2014 21:00
Mi capita spesso quando passeggio con il mio cane di notte, mentre raccolgo la cacca del mio cane, di pestare la cacca di cane di qualche stronzo che non ha raccolto quella del proprio.
Non sembra l'incipit che vi aspettereste per il post di un prossimo suicida in waiting list, vero?
Beh provate a immaginarvi nella stessa situazione e forse potreste captare qualcosa che riguarda anche la vostra vita.
Siete lì di notte sa soli con il vostro cane. C'è una cacca a terra che puzza come una cacca ed ha anche la sgradevole consistenza della cacca, e voi siete lì a raccoglierla con una bustina (che potrebbe essere rotta e potreste quindi sporcarvi di cacca le mani) non perché temete una multa o il biasimo dei vostri vicini e passanti. Lo fate perché è la cosa giusta. Perché sapete che ci sono bambini che corrono su quel pezzo di verde e anziani che potrebbe scivolare su uno stronzo lasciato lì, cadere a terra e spaccarsi il cranio. Morire scivolando sulla cacca non raccolta da uno stronzo... riuscite a immaginare una morte più di merda? (tre sinonimi di feci in una frase: sto diventando monotematico).
Avete già capito in molti quello che voglio dire, ma per quelli come me che hanno la mente annebbiata da Xanax trangugiato come zigulì, sarò più chiaro.
Molti di noi subiscono tutta la vita intollerabili ingiustizie, affronti, dolori inenarrabili, perdite e sconfitte crudeli e le angherie di coloro che perpetrano il male mentre combattono contro ogni logica pensando a fare la cosa giusta per il prossimo e per se stessi.
Proprio come pestare la cacca del cane di un altro mentre raccogli quella del tuo.
Tutto quello che avete letto finora è scherzoso e spero un po' divertente (ma non è che sia un gran comico, lo so) e se fossi al vostro posto penserei che  chi sta scrivendo non ha ingoiato abbastanza merda nella vita per poter realisticamente pensare al suicidio.
Quindi ora ho due chance. O vi annoio con un'interminabile excursus dell'oceano di diarrea nella quale annaspo da quando avevo solo 4 anni, oppure penso a come sintetizzare il tutt in una manciata di tweet.
Mio padre era ricco e di successo ed ha abbandonato me e mia madre quando avevo appena 4 anni. Abbiamo vissuto la vera povertà. La cena era una tazza di latte a lunga conservazione con biscotti in offerta, il pranzo qualsiasi cosa si potesse cucinare con fagioli e ceci. Credetemi, ancora oggi se vedo un cecio ho voglia di vomitare.
Anche la famiglia di mia madre era molto ricca, ma mia madre decise di dire no ad un'intollerabile torto e la famiglia di mio nonno padre-patriarca la ripudiò e tenne alla distanza. A sei anni aiutavo i vicini a portare bombole del gas per sostentare una casa enorme, solitaria e gelida, sempre buia e risonante dei pianti disperati di mia madre e miei.
Lavoravo dai frati cappuccini pascolando pecore mentre a scuola conoscevo l'iniziazione degli allegri ragazzi di borgata che, si sa, non amano molto i mingherlini con un vocabolario di oltre 200 parole, così mi aspettavano fuori da scuola, mi massacravano di botte fra i 5 e gli 8 (beh ogni tanto dovevano dividersi per dedicarsi anche ai nuovi arrivati, non ero poi così importante) che mi benedicevano a terra sanguinante con i loro sputi e scatarrate (devo probabilmente loro un buon sistema immunitario).
Quando non hai un genitore non sarai mai una persona completa. Una parte di te cresce a dismisura, l'altra è atrofizzata. I figli senza un genitore sono come quei bambini che crescono senza un senso: sviluppano molto gli altri sensi, ma con dei limiti. Molti ciechi sviluppano alla grande l'udito, ma davvero pochi sviluppano la vista.
a non era finita qui. Perché Dio mi aveva maledetto con la peggiore delle maledizioni: talenti e consapevolezza.
Dai 20 anni in poi ho trasformato tante piccole cose in cose straordinarie. Avevo ed ho la capacità di apprendere, comprendere, innovare e migliorare praticamente qualsiasi cosa. Senza mezzi, senza supporto, senza aiuto.
Forse è per questo che sempre, in qualsiasi frangente della mia vita, ho dedicato molto di me e delle mie scarse risorse per assistere ed aiutare tutti, da amici a meri conoscenti a persone incrociate per strada. E in due occasioni rischiando la mia stessa vita.
Ed ogni volta ho conosciuto non la mera mancanza di gratitudine. Quella mi sta bene, anzi, penso davvero che la gratitudine sia una forma di pagamento e se ricevi qualcosa in cambio non hai davvero fatto granché.
No, c'è di molto peggio: l'ingratitudine, che non è mancanza di gratitudine ma il suo esatto opposto. L'ingratitudine e fare per opere, omissioni e parole qualcosa di male verso coloro che ti hanno fatto del bene. E' un po' come se dopo aver buttato la bustina di cacca del mio cane nell'apposito contenitore, il vigile che ha assistito al tutto la aprisse e me la tirasse contro come certe scimmie dispettose.
Non posso elencarvi tutte le occasioni in cui questo è avvenuto o quanta e quale merda ho ingoiato per proteggere persone che mi avrebbero o mi avevano già tradito.
Ho creduto nell'amore. Nonostante come ogni maschio del pianeta mi tromberei praticamente qualsiasi cosa che mostra segni di vita e non emana un odore particolarmente sgradevole, sono stato sempre tradito dalle mie compagne. O abbandonato. O picchiato, tradito e abbandonato. O qualsiasi combinazione di due delle tre.
Credo che la violenza rivolta verso chi ti rispetta, ama ed è fedele sia giustificata in qualche modo. Voglio dire, se fossi un violento, infedele approfittatore mi farebbe incazzare tantissimo una persona che non reagisce a tutto quello che le faccio o che addirittura mi mostrasse ancora più rispetto, dedizione e amore.
Ho costruito un piccolo impero centesimo su centesimo, senza l'aiuto di nessuno e contro l'opinione di tutti. Abilissimi truffatori sono riusciti a danneggiarmi fino a ritrovarmi oggi oltre il limite delle mie possibilità.
Non ho figli ed ho 38 anni suonati. In Italia, nel mio settore, sono considerato un "giovane". Che paese di merda considera giovane un quasi quarantenne?
Beh non ho ragioni per vivere. Si le cose potrebbero andare meglio, potrei ancora trasformare la mia vita in una rivalsa morale che possa dare speranza a molti.
Ma non voglio.
Molte parti della mia anima sono atrofizzate, sono state strappate, corrotte, umiliate e sporcate indelebilmente ed oggi il solo modo per raggiungere quanto potrei, sarebbe quello di agire senza di esse.
Diventare merda per galleggiare nella merda. Non è quello che voglio.
E sono molto stanco. Lo ero anni fa. Sono una macchina di carne alimentata da aria, lacrime e bile. Ed incredibilmente ho ancora tutto sommato un bel aspetto (non bagnatemi signorine, non sono né Johnny Depp né Brad Pitt... magari Johnny pelato ed anoressico, si, ma non è così figo come potreste immaginare).
E allora perchè rimando ancora da così tanto tempo il sonno senza sogni, la pace dell'oblio?
Per mia madre. Sono il suo unico figlio. E non posso accettare che la soddisfazione della mia necessità distrugga la vita della sola persona in esistenza che, con tutti i suoi orribili errori e patetici orrori, è la sola persona ancora in vita che abbia vero amore per me.
Aspetterò, pazientemente. Tollererò tutta questa merda di mondo ancora un po'. Venti, trenta o anche quarant'anni. Non perché ho la minima speranza di miglioramenti. Non sono un illuso. Solo per rispetto e per amore.
E se esistesse qualcosa dopo la vita... che ne so un San Pietro che mi viene incontro giulivo e mi dice: "Complimenti! Per la tua rettitudine e tutte le tue indicibili sofferenze, hai guadagnato un posto in prima classe in Paradiso!" gli tirerò un calcio nelle palle e correrò all'inferno. Voglio davvero essere il primo dannato ad essere torturato per l'eternità per essere stato così stronzo da essersi comportato con rettitudine nell'unica vita a disposizione.
Buona serata
Inserito:  25 Ago 2014 22:21
Wolf, scusa, ma la prima cosa che mi viene in mente da dirti è: hai mai pensato di scrivere? un libro intendo.
no, perché, diamine, non so come ci sei riuscito, ma in tutto questo atroce patema d'animo che ci hai raccontato, sei riuscito anche a  farmi sorridere e non perché io sia un tipo superficiale, ma perché la rabbia che provi proprio non riesce a mascherare la tua ironia, anche se qui indubbiamente si è colorata delle tinte forti del sarcasmo.
Spero che tua mamma campi ancora a lungo, o almeno abbastanza da far sì che il tuo sarcasmo torni ad essere ironia.
San Pietro può attendere...

Buona serata a te.
Inserito:  26 Ago 2014 16:05
Ho letto la risposta che hai dato a Nica, il consiglio di usare la chat.  Ho tirato la somma; per me sei una persona profonda, devo dire che la tua storia,  non solo, mi ha rattristato perché ho  sentito tanta sofferenza seppur mascherata bene da autoironia ma è descritta così bene che non manca di nulla , dal bambino  che subisce una condizione troppo forte per lui , all'uomo deluso tradito. Ma  che lotta ancora per amore per non far soffrire chi ama, la madre. E' bellissimo questo ti fa onore San Pietro ne terrà conto.
P.s:  Pensa un po' anche per te.