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Inserito:  20 Mar 2014 22:45
Ciao a tutti.
E' molto difficile scrivere qui nello stato in cui mi trovo, ma ci provo.
Vivo e lavoro in Veneto da circa due anni, lontano dalla famiglia, che è a Torino, Ho iniziato a ottobre dell'anno scorso a soffrire di depressione ansiosa. La stanchezza di andare avanti da solo e la sofferenza di sentirmi solo mi hanno portato a pensare al suicidio ma allo stesso tempo aver paura di farlo.. fino ad arrivare ad ossessionarmi e ad andare avanti con questo conflitto interiore che da un lato mi spingeva alla morte, all'ossessione della vita, a pensieri esistenziali e dall'altra a pensieri positivi per cercare di contrastare questo malessere.
C'era la tentazione di voler morire, ma ero frenato dal fatto di sapere che diverse persone avrebbero reagito male alla mio gesto. E allora sono arrivato a pensare che tutto sommato morendo non avrei sentito la sofferenza degli altri, oltre che la mia.
Sono tornato a casa dai miei genitori, cercando conforto con la speranza di poter superare questo momento, ma è stato peggio, e allora ho fatto marcia indietro e ripreso il lavoro con angosce annesse (il dover badare a me stesso, sentire il futuro come un tempo infinito da colmare, la vastità del mondo che viviamo, l'esistenza stessa, la paura della morte, il senso delle cose)
Sono andato avanti e indietro tra casa dei miei e lavoro 3 volte, compromettendo la fiducia dei miei colleghi che mi erano amici e ora li trovo distaccati.. quindi mi sento ancora più solo.
Cerco conforto nelle poche persone con cui posso confidarmi i miei genitori e il mio ex compagno, cercando comprensione e appoggio, ma la risposta è disperata (ovviamente) .. che devo reagire, che con il tempo passa.. ma è proprio questo il punto. Non c'è la voglia di guarire.
Ora sono arrivato al culmine, credo.
Non provo più nessuna emozione di piacere, mi disgusta l'esistenza stessa e sono angosciato dal vivere giorno per giorno, sono distaccato da tutti. Mi sembra di essere l'osservatore di un mondo senza senso. Mi sento schiacciato dalla vita stessa vorrei scappare. Sono assente anche da me stesso. è da mesi che non faccio altro che pensieri angoscianti e non c'è spazio per altro. Sono spaventato dal mio stesso corpo. Sento la morte vicina.
Eppure sono frenato dal fare un gesto estremo perchè perderei il piacere delle piccole cose che mi piacciono, l'idea stessa di annullarmi mi angoscia. Mi sono avvitato su me stesso e non riesco più a tornare su. Mi chiedo perchè proprio io devo essere così, vedo la vita in un modo alterato che non riesco ad accettare per quello che è. La mia testa è offuscata da questa angoscia. Vorrei vivere ancora per vedere posti mai visti. Ma non ce la faccio ad uscire da questo baratro.
Chiedo conforto, aiuto.
Inserito:  21 Mar 2014 23:07
ciao. non saro di certo d aiuto pero le tue parole mi hanno colpito e risponderti colmera un po della mia solitudine. mi vergogno cosi tanto di me stesso che se dovessi morire vorrei non mi ritrovassero. conosco la tua angoscia ed è perche non voglio piu reagire che la faro finita. non ho un cervello che ragiona bene prendo sempre decisioni stupide e dopo ne pago le conseguenze. be ti ho detto che non ti avrei aiutato ma spero che ti conforti sapere che non sei l unico a non voler guarire.