Prima di partecipare leggi le Regole del Forum
»Utente: »Password:   Auto-login 
Inserito:  30 Ott 2012 18:54
ne avete mai sentito parlare? sapreste spiegarmi bene di cosa si tratta?
il problema è che la mia vita è bella, a parte un fidanzamento rotto dopo 3 anni, ma non c'entra molto perché è da quando ho circa 14 anni che penso al suicidio (ora ne ho 18). il fatto è che vedo la vita completamente priva di senso e non trovo alcun motivo per viverla. tutto ciò che faccio è inutile, il mondo continuerà a girare con me o senza di me, e credo sia questa la condizione umana che non riesco a sopportare. il fatto che siamo solo dei puntini inutili in mezzo all'universo. mi sembra tutto così senza senso e l'unica scelta ragionevole mi sembra il suicidio. è da 4 anni che ci penso, e non come atto impulsivo, ma come scelta personale ragionata a conclusione di un percorso riflessivo fatto in un momento di lucidità.
quello che mi teneva in vita era il non voler far soffrire il mio fidanzato che amavo/amo moltissimo(lui sapeva cosa provavo), ma ora che se n'è andato sono priva di motivazioni e in più mi sento fortemente tradita perché diceva che mi sarebbe sempre stato a fianco (mi ha lasciata perché dice che è lui che deve crescere e maturare e augurandomi di vivere una vita felice perché me lo merito ... ).
penso che potrei fare il chirurgo di guerra e aiutare questa società distrutta che odio tanto, fare volontariato. ma alla fine penso sempre che non abbia senso nemmeno questo e che anche se lo facessi non cambierebbe nulla. allora mi dico che potrei passare la vita a farmi i fatti miei e viaggiare per il mondo. ma starei ancora peggio a vivere da ignava.
inoltre faccio fatica a sopravvivere giorno per giorno. ho il famoso male di vivere che descriveva montale. insomma questa è la mia situazione.
Inserito:  11 Nov 2012 01:59
Sono sempre Nessuno, mi ero gia iscritto ma ho scordato la pasword. Guarda, il suicidio filosofico è uno degli argomenti che più ho studiato per motivi disciplinari, ti posso dire che non lo ritengo possibile, nel senso che ogni suicidio filosofico è sempre e soprattutto un suicidio esistenziale, nella misura in cui il motivo per il quale ci si suicida, per quanto individuale, assurge a universale nella nostra mente.  Io penso di avere molti motivi filosofici per dire:"non riesco a stare al mondo perché -di fatto- non sono tagliato per il genere umano,con il quale intrattengo rapporti di sola forza  esso mi schiaccia e io resisto- da ormai più di 20 anni" ma anche quando arrivo a farmi questo bel discorso scopro che dietro ai miei motivi universali, quasi riguardanti un fato che mi vede sempre e comunque solitario, mai amato davvero e sempre tradito, beh, scopro che dietro c'è un motivo esistenziale. Una persona. Un avvenimento, una svolta sbagliata, un giro di ruota sfortunato o un'atrocità subita. Tutto qua. Devi andare avanti fino alla fine.   A me la vita ha fatto così male che ormai quasi niente mi spaventa più, sono senza forze, senza energie, senza progettualità per svegliarmi domani, ma devo andare avanti. E con me tutti quelli che soffrono.
Inserito:  05 Giu 2013 16:41
infondo credo di aver pensato tante volte a questo tipo di scelta...ma al contrario...
mi spiego...
da molti anni ho sempre sostenuto che la vita"ci si toglie nel migliore dei periodi" in quanto è allora che davvero si è soddisfatti e pronti ad andarcene...
troppo semplice (per il mio cervellino malato) andarsene senza aver prima affrontato ogni battaglia...
solo che la vita è un insieme di battaglie,più o meno lunghe e dure da vincere..o da perdere...
è solo grazie/per colpa del mio "suicidio filosofico sbagliato"