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Inserito:  18 Giu 2011 21:53
a proposito di sucidio...ho letto alcuni interventi... le ragioni sono diverse ma la sostanza non cambia.. sentirsi soli o incompresi. Io sono tendenzialmente positivo con le altre persone ed ho un carattere molto forte, sono di formazione tecnica, un matematico puro (e quindi molto razionale) ma devo ammettere che essendo una persona particolarmente sensibile anche per me è difficile decidere se continuare oppure no (consegnandosi all'eternità e non cercandosi la propria fine).
Se si potesse trovare sempre un compromesso questo forum non esisterebbe. Occorrono soluzioni costruttive, un amico che si faccia partecipe e sacrifichi il proprio tempo, occorrono soluzioni per trovare un equilibrio in questa società sempre meno disposta ad ascoltare ed accettare l'altro... se non si vogliono accettare certe regole è un po' come innestare il freno a mano e girare tranquillamente fino al punto di bruciare oppure dimenticare di mettere l'olio o l'acqua..alla fine si fondono le guarnizioni...di testa (l'ironia è cercata). Se anche io sono ormai giunto al limite mi chiedo davvero come possano sopportare altre persone che abbiano un carattere, forza di volontà e lato razionale ben meno sviluppati dei miei. Ci si scrive in chat domani o mercoledì prossimo.
Inserito:  19 Giu 2011 08:56
Ciao,
non credo che il suicidio sia una decisione irrazionale.
Dovrebbero togliersi la vita solo le persone poco razionali,non mi pare sia così.O solo le persone deboli,come sembri suggerire, forse dimenticando che suicidarsi non è facile,anzi. Il suicidio non è un impulso del momento...è una decisione ponderata...ne sono quasi certa.Una decisione razionale.Può sembrare paradossale ma è molto più facile continuare a vivere.
In fondo è un'analisi delle possibilità: conviene vivere o morire? Quale decisione è più sopportabile? Quanto sto soffrendo? Qual è il mio margine di miglioramento?....
Non è una reazione totalmente istintiva del tipo: dolore->sofferenza->reazione emotiva->suicidio
è più un calcolo matematico.

p.s in chat si incontra un operatore, non c'è discussione con gli altri del forum
p.p.s. non so se ho scritto cose giuste..non sono una matematica,proprio no..sorry ;-)
Inserito:  19 Giu 2011 22:26
non ho affermato che la decisione sia necessariamente irrazionale ma è curioso come il senso di ogni dialogo possa far emergere posizioni curiose rispetto a quello che il soggetto che scrive si aspetta. Forse è una cosa semplicemente umana. Noto che troppo spesso l'ascolto è qualcosa di utopico nelle relazioni umane, sotto quasi ogni aspetto. E sì, la domanda è sempre quella: conviene vivere (sopra-vivere) oppure morire? Camus nel suo saggio il mito di sisifo inizia con queste parole: V'è solo un problema filosofico importante: quello del suicidio. Stabilire se la vita valga o no la pena di essere vissuta [...]. Ora se la risposta è no, magari per somma di catastrofi , traumi emotivi o vattelapesca, allora occorre una soluzione forte. Quale soluzione posso aspettarmi? E' già curioso che debba esservi un forum per decidere.
Inserito:  19 Giu 2011 22:44
Ti ho frainteso? Scusami.

Il forum non serve per decidere. Magari.Sarebbe troppo facile. La decisione da prendere non è nelle parole degli altri.
Magari qualche spunto.
A che soluzione giunge Camus?
E sempre per andare fuori tema e farti arrabbiare (su,perdonami...) sarebbe interessante indagare la differenza tra vivere e sopravvivere...

Semplicemente molto umana
lu
Inserito:  20 Giu 2011 17:51
Camus opta per una soluzione che per il sottoscritto è una mega minchiata; in sostanza propende per la quantità a discapito della qualità (più o meno un'anticipazione del grande fratello e derivati). Tesorino non mi fai mica arrabbiare.. dunque vivere in estrema sintesi ha almeno due significati: vivere essendo felici oppure vivere essendo più o meno integrati; in proposito camus scrive "[...] e avviene così che la scena si sfasci. La levata, il tram le quattro ore d'ufficio o di officina, il pasto,il tram,le quattro ore di lavoro,il pasto e lo svolgersi del lunedì,martedì mercoledì giovedì venerdì e sabato sullo stesso ritmo..questo cammino viene seguito senza difficoltà la maggior parte del tempo. Soltanto un giorno sorge il perché e tutto comincia in una stanchezza colorata di stupore [...] Dopo il risveglio viene con il tempo la conseguenza: suicidio o ristabilimento [...] Allo stesso modo e per tutti i giorni di una vita senza splendore, siamo portati dal tempo; ma viene sempre il momento in cui noi dobbiamo portarlo. Di solito viviamo facendo affidamento sull'avvenire : domani, più tardi, quando avrai una posizione, con l'età comprenderai. Queste incoerenze sono straordinarie dato che infin dei conti, si tratta di morire"
per quanto riguarda il sopra-vivere il significato almeno per me è altrettanto chiaro: si tratta di una dimensione che precede il suicidio, una presente che è già divorzio dalla vita stessa che ha generato l'ideazione suicidaria; perché sì, è incontestabile che l'affermare il proprio suicidio non è che una richiesta d'aiuto. Ma qui è come per l'insolvente che si rivolge all'usuraio per denaro; là ricevera il denaro richiesto ma il prezzo da pagare successivamente sarà ben più alto. E tutto questo già sapendo che l'usura è un reato codificato dal diritto. Dopo il danno, si dirà, anche la beffa. Così è per quel 17enne suicidatosi di recente (lo troverai sul mio blog www.madmath.splinder.com). Per quanto mi riguarda mi sono dichiarato morto lo scorso 6 giugno. E sono arrivato tardi al mio primo funerale, ironia della sorte.
Inserito:  21 Giu 2011 11:23
Funerale:

Un momento per ricordare chi non c'è più.Un momento di distacco. Vorrei esserci al mio funerale...è il momento che più di tutti ti fa rendere conto di chi e come lasci...chi soffre e chi non c'è.Le cose che si dicono ad un funerale...e quelle che solo si pensano...alcune false ed altre vere...sicuramente il caro defunto avrebbe dovuto sentirle prima. Forse non vorrò un funerale tradizionale. Non vorrei nessun rito.Però il discorso sì.Una sintesi della mia vita.
Un minuto circa.

E,sì, sono andata fuori tema...
Inserito:  21 Giu 2011 18:48
già, esserci e poi domandarsi un po' di cose
Inserito:  21 Giu 2011 18:56
Poi si potrebbe anche morire. Quello sarebbe il giorno più importante di tutta la vita.
Inserito:  22 Giu 2011 00:12
in quanto a domande sono in graduatoria ad esaurimento ^^ il resto sarà storia.
Inserito:  22 Giu 2011 09:30
c.v.d.
Inserito:  22 Giu 2011 15:48
e per la cronaca mondana, dimostrare è prima di tutto far vedere; si dice infatti aggettivo dimostrativo: questo libro; ma la grammatica insegna pure i pronomi: prendimi quello; quello cosa? scatta il fenomeno deittico. Così è la vita, troppo spesso noi indichiamo e agli altri sembra cadere il contesto. To fall in love dicono gli anglosassoni; to fall è anche inciampare. Attenzione a non farsi male poi quando si cade.