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Inserito:  11 Mag 2009 22:55
Ciao a tutti,
Ho passato l'ultima mezz'ora cercando di scrivere un post che rendesse l'idea del concetto di comunicazione che ho, ma ho realizzato che si trattava di un lavoro assurdo.
Riassumendo, la mia esperienza di vita mi ha portato a ritenere che la comunicazione tra gli individui sia, nella migliore delle ipotesi, un dialogo tra sordi che spesso sfocia nella menzogna (più o meno conscia). Mi rendo conto dell'assurdità e della mancanza di coerenza nello scrivere e postare un topic del genere, ma mi piacerebbe leggere l'opinione di qualcuno che non mi conosce e che quindi non ha niente da peredere (o da guadagnare) a dire quello che pensa. In particolare mi piacerebbe approfondire l'ansia e la paura che nascono dal fatto di non poter avere la certezza che il nostro interlocutore sia sincero, e la frustrazione che nasce nel vedere sistematicamente frainteso o ignorato ciò che diciamo.
Ringrazio chi vorrà rispondere, anche se già io rileggendo queste righe fatico a contestualizzare il significato di ciò che volevo esprimere.
Inserito:  14 Mag 2009 13:19
@DonZauker
L'ansia,la paura di non essere certi che le parole del nostro interlocutore siano sincere,non sono sentimenti oggettivi ma soggettivi.Nascono da una propria diffidenza,maturata in base alle esperienze soggettive.
Si può scegliere di usare questa diffidenza,come setaccio attraverso cui vagliare le nostre relazioni,oppure di affidarsi a un atteggiamento più positivo,nel recepire l'altrui pensiero,sperando che sia sincero ma non facendone un dramma personale se poi non dovesse rivelarsi tale.
Lo stesso dicasi per la paura di essere fraintesi,se ci si preoccupa troppo di cosa arriva all'altro del nostro discorso,si finisce col non essere spontanei e la spontaneità ,spesso,sta alla base di un dialogo schietto.
In breve,non si può essere artefici degli atteggiamenti altrui e nemmeno spetta a noi preoccuparcene eccessivamente,sarebbe più consono ,stare attenti ad avere un linguaggio schietto e sincero  poi ognuno recepisca ciò che può o vuole.Siamo franchi con noi stessi,questo è fondamentale.
Inserito:  17 Mag 2009 19:20
@cabiria55
Grazie per la gentile risposta.
Purtroppo per me non è facile applicare i concetti che proponi, cercherò comunque di essere più positivo.
Inserito:  05 Giu 2009 21:33
Caro DonZauker,
purtroppo penso che hai perfettamente ragione.. La gente passa la sua vita a sparlare o comunque a dire delle cose che non pensa e quando uno finalmente vede la realtà, non può che comportarsi di conseguenza. Io personalmente preferisco il ruolo della "caduta dalle nuvole" e dell'"ingenua" fingendo anche io in un certo senso. Ma questo non per adeguarmi ma perchè le persone che si sono di recente rivelate così (come un po' tutti del resto) sono persone a cui tengo da morire e a modo mio cerco di far capire loro qualcosa, tentare a modo mio di far capire loro che sbagliano anche perchè spero che non merito falsità, come non lo meritano in molti altri.
Scusa per il ragionamento contorto forse a quest' ora divento poco comprensibile.
Inserito:  06 Mar 2010 18:34
credimi, nel momento in cui sarai sincero con te stesso non ti preoccuperai della "verità" altrui..
poi l'essere umano è per natura contraddittorio per essere preso sul serio...
Inserito:  25 Apr 2010 18:35
@Mymind
Mymind,nessuno merita falsità. Spesso le persone che più stimiamo sono quelle che alla fine ci deludono maggiormente, proprio perché da loro non ci aspettiamo altro che il meglio (a torto o a ragione). L'aspettativa che riversiamo verso di loro a volte è insostenibile: non possiamo pretendere dagli altri quello che pretendiamo (e magari non otteniamo) da noi stessi.

@penelope
Penelope, scusa ma proprio non ho capito...