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Internet@mico / STAI PENSANDO AL SUICIDIO? / Se la risposta è si... / il mio fidanzato ha tentato di uccidersi
Inserito:  08 Dic 2008 16:47
Aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Non so proprio come affrontare questa situazione.
Il mio fidanzato ha tentato di uccidersi.
Lo ha fatto in modi diversi e per grazie divina (non mi viene in mente altra spiegazione) non ci è riuscito, è stato fermato.
Ora io cosa devo fare?
Come posso aiutarlo?
ci riproverà?
i suoi problemi sono stati scatenati da un rapporto troppo stetto con sua madre e la sua famiglia in generale. sembravano una bella famiglia, aperta e lo sono in realtà ma lui ha vissuto ogni loro insistenza come un'oppressione gravissima e ha fatto ogni scelta secondo il parere di sua mamma. ora vuole andare via, solo con me e io ho una paura folle. E se dovesse riprovarci? I suoi non vogliono che si allontani e se dovesse accadergli qualcosa con me sarei io la responsabile.
cosa faccio?
cosa faccio?
cosa faccio?
aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Inserito:  22 Dic 2008 23:51
Ciao Simo, è difficile rispondere alla tua richiesta d'aiuto. Tu stai vicino al tuo fidanzato e cerchi di prenderti cura di lui. Il tuo volergli bene potrebbe aiutarlo. Devi essere forte perchè se crolli tu diventa tutto così maledettamente complicato
Inserito:  23 Dic 2008 13:49
Cara Simo,sai cosa mia colpita maggiormente di quello che hai scritto? " I suoi non vogliono che si allontani e se dovesse accadergli qualcosa con me sarei io la responsabile."
Ti stai facendo carico di un peso che non è affatto tuo;nel senso che il tuo fidanzato è gravato psicologicamente da un peso intollerabile per lui,però tu non puoi portarlo al posto suo,puoi solo stargli vicina e aiutarlo con la tua disponibilità.Il compito di affrontarlo e sconfiggerlo,però spetta solo a lui.Tu fai tutto il possibile perchè lui non si senta solo,si senta accettato e amato...Deciderà lui poi cosa farne del tuo amore e disponibilità.Se ,nonostante te,decidesse di "andarsene"per quella strada che ha scelto più volte,non saresti tu la responsabile delle sue scelte.
Inserito:  03 Gen 2009 00:53
Le cose non migliorano molto.
ho paura di tutto.
Adesso lui è a casa di suo nonno e i solo fatto che abbia il telefono spento mi sta facendo impazzire letteralmente.
Non posso continuare così, ormai è un mese che vivo in questo modo e sto crollando piano piano.
Da una parte so di non essere io la responsabile ma dall'altra continuo a chiedermi perchè l'alternativa della morte sia più allettante per lui del futuro che abbiamo progettato insieme.....
Sono responsabile per ciò che gli sta accandendo, credo sia innegabile.
Simo
Inserito:  04 Gen 2009 12:07
Ciao Simo,capisco la tua angoscia ma non riesco a seguire la tua logica quando scrivi "Sono responsabile per ciò che gli sta accadendo,credo sia innegabile".
Di solito si arriva a questa considerazione quando si è consapevoli di avere tutti i mezzi per far fronte a una situazione e volutamente si sceglie di non usarli.
Tu pensi di avere qualche elemento determinante per fare evolvere positivamente questo stato di cose?
Da quello che scrivi ,non mi sembra di aver capito questo.Sicuramente stai provando un grande senso di frustrazione e d'impotenza ,proprio perchè ti mancano gli strumenti e le soluzioni...Ma nessuno può farti una colpa di questo.
Nemmeno tu.
Possiamo sperare insieme che dentro di lui si apra uno spiraglio di luce che gli dia il coraggio di affrontare la vita piuttosto che sfuggirla.
Ti sono vicina.
Inserito:  04 Gen 2009 14:56
Non ho strumenti, ma forse li ho avuti.
Stiamo insieme da 6 anni e non sono riuscita a renderlo felice , penso. perchè cercare di fare una cosa tanto terribile se c'è qualcosa di bello nella tua vita? Lui non vede niente di bello nella sua vita e io ne ho fatto parte fino ad oggi. E' che forse non ho saputo essere una buona compagna.
Forse non ho saputo amarlo.
Le ho pensate tutte, anche che lui stia con me solo per darsi una specie di punizione, perchè si detesta. Non capisco
e sto lentamente crollando, faccio fatica a mantenere la calma con lui, ci sono momenti in cui scoppio in lacrime per un niente....
vorrei solo svegliarmi.
Inserito:  04 Gen 2009 18:52
cara Simo,davvero pensi che dipenda esclusivamente da te poter rendere felice una persona?
Nessuno di noi è in grado di rendere felice una persona se questa non vuole.Nessuno è nato per far felice qualcun altro...La vita è difficile e faticosa per tutti,tutti noi cerchiamo la felicità ovunque,vorremmo che qualcuno ce la portasse in dono,stringesse tra le sue mani la chiave della nostra felicità...Lo facciamo perchè è più facile incolpare gli altri se ci manca,piuttosto che ammettere di non avere abbastanza coraggio per guardarci dentro!Io vedo che nemmeno tu sei felice e nessuno può portare agli altri qualche cosa di cui è privo.Come fai a portare serenità,se non proprio felicità,a un altra persona se non ne hai nemmeno dentro di te,come fai a condividere una cosa che non hai?
Il tuo compagno sta male dentro ed è dentro se stesso che deve cercare la forza,il coraggio e le motivazioni per affrontare il suo disagio...cercare le soluzioni fuori di se,in te magari,è sbagliato.Come quel saggio che andava errando alla luce di una lampada per ritrovare SE stesso,quando la cosa più giusta da fare era semplicemente chiudere gli occhi e ascoltare la sua parte più intima.
Gli sei stata vicina 6 anni,forse non hai fatto il massimo ,ma di sicuro hai fatto quello che hai potuto,nessuno può sentirsi in colpa perchè scopre che ha i limiti che ognuno di noi ha.Ti sei scoperta umana,imperfetta,non affliggerti,nessuno può pretendere miracoli da te,quelli sono opera di qualcun altro.
Inserito:  04 Gen 2009 19:30
Grazie cabiria, davvero.
Inserito:  27 Gen 2009 09:59
Ci risiamo.
Speravo che il peggio fosse passato e invece ci risiamo.
Non ce la faccio più, la mia vita non esiste più, appena provo a concentrarmi un po' su me stessa, sulla mia vita, sulla mia università, allora lui sembra precipitare e poi non si confida, non si apre, è lontano.
Vorrei lasciarlo, andare via, scappare, ma so che potrebbe fare una sciocchezza se lo facessi.
Lo ha detto lui stesso.
Qualcuno mi svegli da quest'incubo, io non ce la faccio più.
Vorrei solo dimenticare e ricominciare.
Inserito:  31 Gen 2009 10:39
Allora... ti parlo da aspirante suicida che in passato ha rotto le palle alle fidanzate come il tuo. Lo hai detto tu cosa vuoi fare: lasciarlo, andare via, scappare. Fossi in te lo farei. Tu devi pensare alla tua felicità, lui alla sua. Lui può avere bisogno del tuo sostegno, e tu puoi volergli bene a avere il desiderio di darglielo, ma non è suo diritto togliere il benessere a te. Se lui ti fa stare male è tuo diritto liberartene. Poi sta a lui valutare se sta meglio da solo o se, per stare con te, è disposto a lavorare su di sé per stare meglio.

Poi può essere che lui non ce la faccia e decida di uccidersi, ma accetta il fatto che non tutti sono in grado di vivere, o almeno di farlo piacevolmente. C'è chi ha sofferto tali e tante carenze da non essere recuperabile. Non ce la fa ad avere una vita normale e appagante... Il problema è riuscire a uccidersi, e non è per nulla facile... Se poi si mettono in mezzo anche quelli che ti salvano allora siamo a posto (sdrammatizzo, ma non è una battuta)...

Se dovessi immaginare delle somiglianze con me (mi parli del rapporto troppo stretto con la madre), lui probabilmente ha subito un blocco nello sviluppo psicologico e affettivo, per cui ha bisogno di diventare autonomo e capace di relazionarsi con gli altri in modo appagante e costruttivo. Può essere che abbia bisogno di amici, di condivisione, più che dell’amore cannibalico per una ragazza, a cui finisce con l’attaccarsi come una sanguisuga con un rapporto ambiguo e distruttivo. Fossi, in te, ma è solo la mia modestissima opinione, cercherei di uscire da questa relazione morbosa e univoca e lo inviterei a condividere la sua sofferenza anche con altre persone, con amici, e non con la figura affettiva di riferimento che poi va solo a sostituire quella materna.

Sempre con la consapevolezza che la vita non è obbligatoria... e che non tutti sono capaci di vivere... e che alla morte presto o tardi si arriva... Se gli vuoi bene cerca di aiutarlo, ma non farti carico del suo malessere da sola... Lui, forse, come me, vive su un altro pianeta, che non è quello dei “viventi”. Può essere che per lui la strada giusta sia quella della morte. E tu non ne hai colpa.

Poi probabilmente dovresti anche lavorare su te stessa... perché pare tu abbia bisogno di una persona di quel genere: una persona per cui il tuo essere “una cosa bella nella sua vita” dovrebbe dargli senso e salvarlo... una persona per la cui vita tu ti aspetti di divenire il senso e il motore.