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| Inserito: 09 Set 2009 11:54 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 22 Data iscrizione: Lug 2008 |
Caro Antonio,
come mai hai deciso di porre fine alla tua vita proprio il 10 settembre? Che cosa rappresenta per te? Vorrei farti mille altre domande, chiederti perché tuo fratello ti ha picchiato e, soprattutto, dove sono tua moglie e tua figlia. Ma più di tutto vorrei chiederti: perché hai deciso che tutti gli errori e gli orrori fatti ai tuoi danni, devi pagarli tu con la tua morte? Pensi, in questo modo di punirli tutti quanti, medici, carabinieri, assistenti sociali, sindaci, carcerieri, parenti, o quant'altro? O pensi di punire te stesso perché non sei più quella persona forte, degna di rispetto e di salute, e per questo devi morire? Io non sono un ingenua, né una sciocca, magari posso sembrarlo perché sono spontanea, ma non credo in Babbo Natale, e non credo nemmeno alla fortuna o alla sfortuna, ma al fatto statistico che esistano delle possibilità di cambiamento. Non credo che il dolore renda più forti, o migliori, ma che si possa dare un senso alla sofferenza trasformandola in qualcosa di creativo, questo sì. Almeno per gli altri, se riescono, attraverso la condivisione, a cogliere un minimo di stimolo per la propria vita. Non credo in Dio, non riesco a frequentare nemmeno i gruppi di auto-aiuto che si basano su una base spirituale e mistica, ma potrei dire di essere stata aiutata "non so da chi", perché altrimenti me ne sarei già andata. Sono stata capace di cogliere dei "segnali", quelle "possibilità", appunto, che mi hanno aiutata ad essere qui oggi. Ho scoperto persino questo sito proprio perché cercavo su internet, un modo per suicidarmi in maniera, il più possibile, indolore. Negli anni passati avevo messo da parte una buona quantità di pasticche che avevo scrupolosamente "rubato" al CSM: un'alluvione che ho subito nel luogo in cui vivo, mi ha fatto disperdere queste pasticche. Un'altra volta, in un momento dove avevo organizzato tutto, una signora che conoscevo mi ha raccontato, non so perché, che una mattina suo figlio non riesce a svegliarsi (aveva ingerito psicofarmaci) e che lo salvano per miracolo. E poi, una delle esperienze più dolorose che abbia vissuto (a parte la perdita dei miei cari): il figlio di 20 anni di una mia amica si toglie la vita impiccandosi, senza lasciare nemmeno un biglietto. Anche in quel momento avevo organizzato il giorno, il luogo e l'ora... Con questa mia amica abitiamo lontane, quindi parto dopo un paio di giorni e resto con lei per circa una settimana. Volevo "capire" cosa c'era da imparare per la mia amica e anche per me. L'unica cosa buona sarà che la mia amica ricomincia a mangiare stimolata dalla mia presenza, che fa una lavatrice e io l'aiuto a pulire la casa. Con lei vive la figlia più piccola di 6 anni, isterica e "cattiva". Ho vissuto un vuoto assoluto che nemmeno la disperazione riusciva a colmare. La mia amica non ha "imparato" niente, se non l'impotenza di fronte alle decisioni degli altri, che ti possono anche distruggere. E io che, forse, qualche dolore nella vita, almeno io, potevo, e posso ancora, evitarlo, a me stessa e agli altri. Io meditavo il suicidio, mettendo le pasticche da parte e questo ragazzo mi ha preceduta. Lui aveva 20 anni, nessun problema così grande da non poter essere superato alla sua età (non beveva, non fumava, frequentava regolarmente l'università...) io, invece, mi sentivo il mondo crollare addosso a causa dei miei guai. Pur avendo età e storie diverse, la sofferenza che ci conduceva a desiderare di morire era la stessa. Mi sono venuti in mente, allora, tanti episodi di ragazzi ancora più giovani che si uccidono con il motivo scatenante di un brutto voto preso a scuola. Ed ho capito che non esiste una graduatoria del dolore per cui uno ha più diritto di un altro, è più giustificato di un altro a suicidarsi: ogni dolore è speciale e unico come la persona che lo prova e, quindi degno di rispetto. Sono arrivata, così alla convinzione che, a prescindere dalla storie e dalle motivazioni individuali, la disperazione di un suicida è comune a tutti coloro che desiderino morire. Ed è per questo che penso che la sofferenza si possa trasformare, perché non è il grado di sofferenza che conduce al suicidio, ma solo la perdita di quelle risorse personali che in quel momento vengono a mancare. Questo sito mi ha permesso di tradurre in parole e concetti, a razionalizzare queste mie intuizioni. Penso che i suicidi si trovino in una sorta di pre-livella, per citare la poesia di Totò, alla pari come perdita di risorse, ed è per questo che possiamo aiutarci l'un l'altro. Per queste possibilità provo tanta gratitudine... Permettimi un'osservazione: hai detto che non hai voluto che tua figlia facesse dei piercing o tatuaggi, aggiungendo che "occorre rispettare il proprio corpo, esso è l'immagine di quello che siamo nell'anima". Penso che tatuaggi e piercing siano solo delle ferite superficiali: qualsiasi buco fatto in qualsiasi parte del corpo, togliendo l'oggetto inserito, tenderà a richiudersi, magari lascia il segno, ma si richiude; ed anche un tatuaggio, con le cure adeguate, può essere cancellato. Con il tuo suicidio le faresti un marchio indelebile nel corpo e nell'anima per sempre. Caro Antonio, quando domani brinderai a tutti noi, promettimi che penserai alle cose che ti abbiamo scritto sia io che gli altri. Anzi, se puoi, rileggi tutto. Io non posso aiutarti se tu non vuoi, non posso darti consigli, non posso fare niente per te anche se dico quello che penso col tutto il cuore e che, magari, nei limiti, è anche "giusto". Posso solo starti vicino, ascoltarti e accompagnarti per dove vuoi andare. Ma, perdonami, non sarò mai complice della tua decisione di morire. Mi mancherai moltissimo. Ti abbraccio forte, Laurella. |
| Inserito: 09 Set 2009 13:02 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 46 Data iscrizione: Lug 2009 |
Cara laurella,
mi hanno"rubato", si rubato la possibilità di rispondere alle tue numerose domande che, tra l'altro, per me, rappresentava un immenso beneficio aprirmi con una persona che considero Amica, quale Tu sei. Abbiamo camminato insieme per 40 lunghissimi giorni, fianco a fianco, poi "qualcuno" scriteriamente ha pensato che fosse giunto il momento di intervenire. Colgo questa ultima occasione per ringraziarti di tutto l'affetto (tanto) che mi hai gratuitamente saputo, cosi bene, regalare. Mi spiace, sinceramente, di averti coinvolto indirettamente con la mia storia assurda, mi hai fatto confidenze, hai raccontato parte delle tue penose vicende, hai sofferto ed rovistato nei tuoi personali ed intimi ricordi. Sono estremamente mortificato averti coinvolto in un percorso così tortuoso ed impervio. Avrei preferito, di molto, un prato. Non ci sarà altro colloquio tra di noi, a meno che, tu non decida di far uso della mia @mail, che per altro, ho lasciato volutamente pubblica. Clicca sul mio nome e vedrai che dico la verità, esattamente come, in tutta la mia vita, ho sempre fatto. Forse, ma solo forse, a brevissimo potrai capire meglio quello che in qualche modo cerco di camuffare. Con la mia immensa gratitudine, ti porgo una carezza ed un bacio. Grazie per essermi stata d'aiuto. Antonio |
| Inserito: 09 Set 2009 15:00 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 2 Data iscrizione: Set 2009 |
Caro Antonio,
ho seguito in silenzio la descrizione della tua vita e le risposte che i tuoi 'nuovi' amici ti hanno dato. Adesso, da quel che tu dici, sei giunto alla fine del tuo racconto perchè hai deciso che è la fine del tuo viaggio. Nessuno, almeno credo, giudicherà il tuo gesto, nessuno, almeno credo, lo classificherà insano, giusto, sbagliato, metti pure gli aggettivi che più ti piacciono ed anche i loro opposti. Credo sia tu il giudice che ha decretato la tua fine, sei tu colui che ritiene la propria vita sbagliata, piena di errori ed orrori. Sei arrabbiato con gli altri per averti trattato come ti hanno trattato ma, scusami, tu stai agendo proprio come tutti questi altri che tanto non sopporti e a cui stai dando ragione. Non sono una psicologa, sono solo una persona che ha sofferto molto. Mi sono chiesta spesso il perchè dovesse toccare a me una simile sorte, qualche saggio mi ha risposto che noi il disegno dell'arazzo della nostra vita lo vediamo dall'altra parte, difficile intuirne il disegno. A volte questa 'visione' mi è bastata, a volte no. Quando domani brinderai, pensa per un attimo, solo per un attimo, a tutte le persone che non potrai più aiutare, comprese quelle di questo forum, che certamente non sono qui perchè dovevano correre a divertirsi e invece si sono fermate qui giusto per dare un'occhiata a vedere chi è che oggi soffre. Lo sai che al mondo ci sono persone che non hanno cibo? si, lo sai. lo sai che al mondo ci sono orfani? si, lo sai. Lo sai che al mondo ci sono persone che hanno perso i loro cari, strappati ad una vita che si prospettava meravigliosa? si, lo sai. Lo sai che tu, si, proprio tu, potresti ancora aiutare un sacco di persone che sono talmente disperate che non trovano la forza per condurre una vita normale. Quando ti suiciderai tu avrai negato la possibilità a queste persone di poter avere un aiuto da chi è arrivato sul fondo della piscina e con un bel calcio è riuscito a risalire. Non credere che siano i sani, i fortunati, gli allegri, quelli che riescono a dare conforto a chi soffre, no, quelli continuano ad essere sani, fortunati, allegri. E quando danno aiuto, al più aprono il portamonete e sono convinti di aver fatto la loro buona azione quotidiana (che non guasta ma da sola spesso non basta). Ma forse sei talmente concentrato su di te, sulla tua sofferenza, sulla tua auto-commiserazione che ti comporti come questi ultimi. Un gesto e via, per sempre. Una vita moderna: usa e getta (mi piace il sarcasmo, è una delle mie valvole di sfogo). Ultima considerazione. Non avrai più la possibilità, da domani, di spiegare a tua figlia come stanno le cose. Di te resteranno solo delle parole, che sono simboli vuoti se non sono riempiti dal significato di una vita tangibile, realmente esistente. La verità è fatta da tante verità, quella di ognuno di noi. Solo noi possiamo testimoniare la 'nostra' verità, portandola avanti ogni giorno, come una croce. Un abbraccio. Rosellina |
| Inserito: 09 Set 2009 15:03 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 22 Data iscrizione: Lug 2008 |
Caro Antonio,
non riesco a capire cosa succede. Chi ti ha rubato e che cosa? Questo è uno spazio pubblico e nessuno può impedirti di dire ciò che vuoi a meno che non si violi il regolamento del forum che riguarda principalmente il rispetto dell'anonimato. Nessuno dubita del fatto che tu dica la verità. Ti abbraccio. |
| Inserito: 09 Set 2009 15:38 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 2 Data iscrizione: Set 2009 |
Caro Antonio,
posso intuire il tuo dolore indescrivibile. Riguardo un riavvicinamento con tua figlia, che potrebbe rendere un minimo tollerabile il tuo stato, hai scritto che "L'amico Bruno, ... mi ha fatto comprendere che non vi è alcuna possibilità a che la situazione possa modificare.": ma lo sai bene che chi non e' stato all'inferno fatica a comprendere di cosa si tratti ed impiega un tempo lungo, intollerabile spesso per il nostro orologio, ad intuire il dolore. Perche' non scommettere ancora una volta e provare a dare ancora del tempo a chi deve capire? Una stretta |
| Inserito: 10 Set 2009 08:40 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 4 Data iscrizione: Ott 2006 |
Ciao Antonio, anch'io voglio come Laurella esserti vicino anche se non posso, come lei, essere complice della tua decisione, la devo accettare perchè un vero amico ti sta vicino qualunque siano le tue decisioni, ma anch'io ti prego di rileggere tutto quello che hai scritto in questi giorni.... nelle tue parole nelle tue esperienze c'è una grande determinazione, un forte attaccamento alla vita che non si può dissolvere in pochi istanti... e poi tua figlia .... anch'io sono mamma e l'idea di lasciare un segno così indelebile nella vita di mia figlia mi distruggerebbe più della morte stessa.
Ti abbraccio forte forte. |
| Inserito: 10 Set 2009 19:44 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 46 Data iscrizione: Lug 2009 |
Un ciao a tutti,
un ringraziamento che viene dal cuore, a tutti coloro che hanno partecipato così intensamente alle mie angosce passate. Posso citare solo alcuni di voi, come la dolce laurella, con cui mi scuso per averle procurato tanto stress, con rosellina di cui ho aprezzato il suo singolare modo di dolcezza/durezza (quasi una frustata) per obbligarmi a reagire, a shawn, per il suo incoraggiamento a concedere ancora del tempo a me stesso ed altri attori di questa tragedia umana, a vele spiegate, di cui comprendo totalmente il suo spirito di mamma e per la stupenda frase:" un vero amico ti sta vicino qualunque siano le decisioni". Mi ha ricordato una frase che moltissimi anni fa lessi da qualche parte: "l'Amico è colui che ti aspetta... anche se tutto il mondo se ne è andato." Tanti, tantissimi altri, di cui non so niente, di cui non saprò mai niente, delle loro sofferenze, esperienze, gioie, sogni. GRAZIE, GRAZIE DI CUORE. Ho commesso un tragico errore, forse uno di troppo, accecato dalle mie sofferenze non ho tenuto a debito conto di quella di voi tutti. Ora cercheremo, tutti assieme, di cambiare percorso. La mia storia era comunque terminata, ora occorre guardare al futuro, e vi propongo di trovare un altro argomento su cui esprimere le proprie opinioni. Io per qualche tempo debbo assentarmi, mi è stata offerta una opportunità ed io, non posso permettermi di rifiutare. Appena potrò, mi ricollegherò al sito ed a tutti voi, cercherò di rendervi partecipi della mia ritrovata fiducia nel continuare il viaggio regalatomi, spero sia più simile ad una gita e meno cosparso di profonde amarezze. Una cosa è certa, non vi dimenticherò e proverò a mettere in atto i vostri suggerimenti con lo stesso impegno con cui ho sempre vissuto. Per ora questo ci deve bastare, non è un addio, non è un abbandono, solo... un arrivederci. Ricevete tutti, nessuno escluso, un bacio di riconoscenza per avermi accompagnato con discrezione, affetto e solidarietà, per questi, nonostante tutto, stupendi giorni. Antonio |
| Inserito: 13 Set 2009 23:00 | |
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Utente registrato Offline Messaggi: 78 Data iscrizione: Giu 2006 |
Indubbiamente questo improvviso cambio di rotta sa di buono. Tuttavia il tuo arrivederci coincide proprio con il 10 settembre. Nessun problema, certo, ma la coincidenza è quantomeno tangibile. Comunque io che ti ho letto quotidianamente e che quotidianamente ho tifato per te, voglio sperare che la rinnovata fiducia di cui ora parli ti accompagni e che non ti abbandoni più.
Arrisentirci amico. |